Loretta Napoleoni, Il Venerdì 21/3/2014, 21 marzo 2014
CHI CONTROLLA IL DENARO? LA FIDUCIA DI CHI LO USA
I nazionalisti scozzesi vogliono l’indipendenza dal Regno Unito ma non dalla sterlina e insistono per mantenerla anche se Londra ha ripetutamente detto che non è interessata a questa unione monetaria. Il partito nazionalista fa orecchie da mercante perché la sterlina è una moneta internazionale, come il dollaro e l’euro, e non si può proibire alla Scozia di usarla, proprio come non si può vietare a Panama di utilizzare il dollaro o al Montenegro l’euro. Se i residenti accettano queste monete la circolazione è valida.
È chiaro che il problema principale è l’approvvigionamento, che avviene attraverso l’emissione del debito, ad esempio il tesoro americano emette buoni che la banca centrale acquista stampando moneta. Ma una nazione straniera può rimuovere questo ostacolo producendo una bilancia commerciale in costante avanzo. Ciò permette di usare i dollari, le sterline o gli euro in ingresso quale massa monetaria. Secondo i nazionalisti, se la Scozia mette le mani sul petrolio del mar Nero, senza condividere questa risorsa con il resto del Regno Unito, sarà possibile ottenere un avanzo commerciale. Naturalmente sottovalutano i costi vivi dell’indipendenza: dall’assistenza sanitaria alle spese per la difesa, ma in teoria il ragionamento fila.
Gli svantaggi? A decidere il tasso d’interesse è la banca centrale che emette la moneta straniera che si utilizza e non quella che la usa, un rischio che però al momento non sussiste dato che i tassi sono a zero un po’ ovunque. Morale: la circolazione di qualsiasi moneta dipende dalla fiducia di chi la usa e non dalla banca centrale che la emette o dai governi legittimati ad usarla per coprire il debito pubblico.