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 2014  marzo 21 Venerdì calendario

DIO ODIA FRED PHELPS

«Non ho mai augurato la morte a nessuno, ma ho letto alcuni necrologi con grande piacere», scriveva Clarence Darrow, rinomato avvocato di campagna di inizio Novecento, nella sua autobiografia The story of my life, pubblicata nel 1932. Darrow – che divenne celebre nel 1925 grazie al processo Scopes, in cui difese un insegnante del Tennessee accusato di aver insegnato la teoria evoluzionistica a scuola, dove era vietato – era uno dei più grandi avvocati della storia americana, membro di spicco delle organizzazioni per i diritti civili. Come Darrow, anche Fred Phelps Sr. è stato avvocato e difensore dei diritti civili, ma la sua morte, in America, se la sono augurata in molti.
Fred Waldron Phelps Sr., l’uomo più odiato d’America, è morto mercoledì notte nell’ospizio di Topeka, capitale del Kansas, dove l’avevano confinato i figli e i nipoti. Nato a Meridian, Mississippi, nel novembre del 1929 – appena due settimane dopo il martedì nero che diede il via alla Grande Depressione – Phelps Sr. era il fondatore e il leader della Westboro Baptist Church, la chiesa più omofoba d’America: quella che picchetta i funerali dei soldati caduti in guerra e sostiene che l’omosessualità provocherà l’imminente fine del mondo. Il suo motto era semplice – “God hates fags”, Dio odia i froci – e sventola inciso su uno stendardo enorme nel quartier generale della sua congregazione, a Topeka.
Fondata nel 1955, la Westboro Baptist Church ha cominciato a manifestare contro l’omosessualità nel 1991, per protestare contro gli omosessuali che s’incontravano a Gage Park, il parco di Topeka non lontano dalla chiesa. Da allora Phelps Sr. e la sua famiglia hanno organizzato circa 50.000 picchetti in oltre 700 città, esibendo i propri cartelli contro l’omosessualità e i matrimoni fra persone dello stesso sesso a migliaia di funerali – fra cui quelli di Frank Sinatra e Michael Jackson – scelti in quanto momenti di cordoglio pubblico che attirano una maggiore attenzione mediatica, necessaria per diffondere il messaggio di Dio. I membri della congregazione hanno dileggiato fra gli altri le vittime di disastri naturali, dell’Aids, di episodi di violenza, della guerra e persino dell’11 settembre, organizzando manifestazioni che hanno fatto infuriare il Paese e che nel 2006 hanno portato il presidente George W. Bush a proibire i picchetti ai funerali, ma che, come ricorda il Washington Post, sono state difese nel 2011 dalla Corte Suprema come esercizio della libertà di parola. In molti, però, sostengono che la tattica dei Phelps sia più sottile e subdola: provocare i parenti delle vittime e scatenare risse, per poi ottenere un risarcimento in tribunale. In famiglia, in effetti, sono tutti avvocati.
Di questa famiglia, la più odiata d’America, Fred Phelps Sr. era il patriarca, e predicava il verbo di un Dio vendicativo che avrebbe distrutto l’America, una nazione di peccatori. In una pigra domenica mattina di maggio, ero stato suo ospite nella buia stanzetta sotterranea dove celebrava le funzioni. Fra una quarantina di parenti raccolti in preghiera a testa bassa e quattro ospiti – un ragazzo cinese, un padre con il figlio adolescente e Ben, un giovane tedesco arrivato in Kansas per studiare la Bibbia – le prime parole di Fred Phelps Sr., accompagnato all’organo dal figlio Fred Jr. e dalla nuora Betty, erano risuonate lugubri.
«A un dibattito con alcuni froci in un’università dell’Indiana, i miei oppositori hanno sostenuto che la Bibbia ha poco da dire sulla sodomia, e che questa non rientra neppure nei Dieci Comandamenti», sosteneva Phelps Sr. in quello che sarebbe stato uno dei suoi ultimi sermoni, poco prima che l’ira che aveva insegnato alla sua famiglia gli si ritorcesse contro. «La Bibbia sostiene chiaramente che i sodomiti sono peccatori terribili di fronte a Dio, che sono abominevoli e che sono chiamati cani in tutte le scritture perché sono schifosi, impudenti e libidinosi».
Aveva la pelle gialla e tirata, le mani ossute e fredde, gli occhi azzurri incorniciati da zigomi spigolosi e sottili capelli bianchi. Indossava un cappello da cowboy e sembrava gentile, almeno a prima vista. Invece era un uomo che amava odiare. Due mesi dopo quel sermone, Phelps Sr. ha subito la stessa sorte capitata a quattro dei suoi tredici figli e ad almeno una ventina dei suoi 54 nipoti: è stato allontanato, scomunicato dalla famiglia per aver predicato una maggiore umanità fra i membri della chiesa, e rinchiuso nell’ospizio in cui è poi morto.
«È tutto a posto, grazie!», mi ha scritto Fred Jr. per email poche ore dopo la morte del padre. La fine del suo leader non porterà alla chiusura della Westboro Baptist Church, Fred Phelps Sr. non avrà un funerale, ma il suo necrologio sarà letto con piacere in tutto il mondo. Dio odia anche lei, Mr. Phelps.