m.e.v., la Repubblica 20/3/2014, 20 marzo 2014
LA PROF A PROCESSO PER UN BACIO ALL’ALLIEVA “CI AMAVAMO, NON C’È STATA VIOLENZA”
Un bacio segreto in un cinema. E poi messaggi, chat, frasi romantiche, cuori in ogni dove, promesse di non perdersi mai. Un amore virtuale e proibito perché una delle “amanti” era una studentessa di terza media, anche se 15enne, e l’altra la sua insegnate 40enne che ora rischia di finire a processo con l’accusa di atti sessuali con minori, reato che si contesta quando c’è il consenso. E il consenso in quel caso c’era: tra la ragazzina e la professoressa era nato un amore. Lei, la piccola, le scriveva “ti amo” in chat, lei, l’insegnante, la contraccambiava. Era gratificata da quelle attenzioni, le consigliava libri, film, le scriveva messaggi d’amore. Le aveva persino regalato un ciondolo che la sua alunna portava sempre con sé. Stavano insieme, come hanno spiegato entrambe che hanno parlato l’una dell’altra come dell’amore della vita.
Una storia dove non ci sono denunce. A dare il via alle indagini della polizia postale è stata la madre di una amichetta di Paola (nome di fantasia). La donna ha trovato sul cellulare della figlia una chat erotica: Paola aveva chiesto in prestito il telefonino per scrivere alla prof. Il contenuto di quei messaggi era così esplicito che, non appena li hanno visti, gli investigatori e il pubblico ministero hanno convocato alunna e docente.
Claudia e la sua prof, sentite separatamente dal pm Claudia Terracina, hanno raccontato la stessa storia con la stessa grande difficoltà e l’imbarazzo di dover condividere con estranei una cosa così privata come quell’infatuazione. «Ci amavamo, non c’è stata nessuna violenza », hanno detto. La ragazzina ha ripercorso il nascere di quell’attrazione per l’insegnante che lei ha cercato in ogni modo di avvicinare. La professoressa, messa davanti alle conversazioni proibite, ha capito di essersi spinta troppo in là. Ha pianto per quella tentazione alla quale ha ingenuamente ceduto. Ha ammesso di averla incontrata due volte fuori dalla scuola e che, in una delle due occasioni, c’è stato un goffo e timoroso bacio. Appassionato, desiderato, dolcissimo. Ma vietato dalla legge.
(m.e.v.)