Marco Gasperetti, Corriere della Sera 20/03/2014, 20 marzo 2014
LA FIDANZATA, L’INCARICO, LA POLEMICA IN COMUNE: VALUTATEMI PER I FATTI
FIRENZE — «A queste accuse così strumentali replico con una frase di Dante: “non ti curar di loro ma guarda e passa”». Francesca Campana Comparini, 26 anni, laurea in Filosofia, si dice esterrefatta dalle polemiche che l’hanno investita dopo la nomina a co-curatrice di una delle mostre più importanti della città patrocinate dal Comune di Firenze, quella su Pollock e Michelangelo, e che inizierà nelle prossime settimane a Palazzo Vecchio. Tutto era filato liscio sino a domenica scorsa quando il Corriere Fiorentino ha pubblicato la notizia che a settembre Francesca convolerà a nozze con Marco Carrai, 38 anni, imprenditore e soprattutto tra i più fidati consiglieri di Matteo Renzi. Carrai, già nominato dal Comune consigliere d’amministrazione del Gabinetto Vieusseux (dal quale però ha presentato le dimissioni), è presidente dell’Aeroporto di Firenze, membro del cda dell’ente Cassa di Risparmio e direttore generale della Fondazione Big Bang, braccio operativo e cassaforte della macchina politica renziana. Così, dopo aver letto del matrimonio, due consiglieri comunali di opposizione di sinistra hanno sollevato il caso in consiglio comunale, ipotizzando un «intreccio inopportuno», con una «connessione tra la curatrice e l’entourage del sindaco». «Niente di illegale — hanno scritto — ma avendo il Comune scelto senza bando proprio la proposta presentata dalla futura moglie di Carrai qualche perplessità può nascere». Carrai ha risposto annunciando querele e ieri il suo avvocato, Alberto Bianchi, ha confermato che la denuncia è pronta ed è in stand-by. «Stiamo valutando», si limita a dire il legale. Intanto la co-curatrice (primo curatore è lo storico dell’arte Sergio Risaliti) sfida i maligni. «Risponderò alle chiacchiere con i fatti — dice — si visiti la mostra, poi si potrà criticare tutto, anche la mia professionalità». L’assessore alla Cultura del Comune e professore di Estetica, il filosofo Sergio Givone, difende Francesca. Che è stata anche sua allieva (e per l’opposizione questa sarebbe una doppia inopportunità), giudicata bravissima e meritevole. «Se mi fossi opposto all’incarico — spiega — solo perché Francesca ha studiato con me e perché è la fidanzata di Marco Carrai mi sarei vergognato di me stesso». Ribatte Tommaso Grassi (Sel): «Una giovane laureata in filosofia, futura moglie di uno degli uomini più potenti di Firenze, passa dall’organizzazione di piccole mostre private nella gioielleria di famiglia all’allestimento della più importante rassegna di Firenze. Qualcuno ci può spiegare perché?».