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 2014  marzo 19 Mercoledì calendario

FED, OGGI LE LINEE GUIDA DELLA YELLEN


Occhi puntati sulla "guidance": è sui criteri guida delle future mosse della politica monetaria americana che la presidente della Fed Janet Yellen potrebbe lasciare la sua prima vera impronta. La sfida è quella di offrire una guidance più trasparente e duttile allo stesso tempo, legata a molteplici indicatori in particolare quando si tratta del mercato del lavoro. Che permetta alla Banca centrale di perseverare sulla strada del tapering, la riduzione del Quantitative easing, mentre mantiene bassi ancora a lungo i tassi di interesse senza legarsi a rigide soglie nel tasso di disoccupazione.
Il primo vertice della Federal Reserve interamente sotto l’insegna della Yellen - iniziato ieri e che si concluderà oggi con il battesimo del fuoco di una conferenza stampa - non dovrebbe risultare in annunci drammatici. La Banca centrale sembra avviata a confermare la strategia di graduale ritiro del Quantitative easing, gli acquisti di bond, riducendoli probabilmente di altri dieci miliardi al mese a 55 miliardi. E contemporaneamente a riaffermare un costo del denaro vicino allo zero, forse fino al 2015 inoltrato, per aiutare una ripresa tuttora men che robusta. Un equilibrio che sappia togliere stimoli in eccesso, pericolosi per le bolle speculative; non quelli necessari a un continuo miglioramento.
La Fed di Yellen oggi aggiornerà anche l’outlook economico, dalla crescita all’inflazione. Un outlook che è a sua volta sotto osservazione: la Fed dovrebbe ribadire lo scenario di un’economia in recupero, finora ipotizzata a una crescita tra il 2,8 e il 3,2% nel 2014, ma dovrà tener conto di recenti segni di frenata. Dopo un terzo trimestre 2013 al passo del 4,1%, l’espansione ha frenato al 2,4 nel quarto e potrebbe aver rallentato attorno al 2% nei primi mesi dell’anno e resta da determinare se il maltempo basti a spiegare l’indebolimento.
La revisione più attesa, in un simile clima tra ottimismo e incertezza, resta però quella sulla guidance. È ormai diventato lo strumento più influente a disposizione della Banca centrale per gestire le aspettattive dei mercati e degli operatori economici sui tassi. La Fed ha in passato indicato che intende mantenere tassi ai minimi oltre il target che lei stessa si era dato, un tasso di disoccupazione sceso almeno al 6,5% (purché l’inflazione non superi il 2,5%). Questa soglia è tuttavia ormai prossima: la percentuale dei senza lavoro in America è al 6,7% e dovrebbe continuare su una traettoria incoraggiante. Numerosi analisti ritengono così che Yellen e i suoi colleghi del Fomc opteranno, forse senza indugi, per evitare rischi di confusione e ambiguità superando l’idea dei target a vantaggio di un atteggiamento più articolato davanti ai dati e in particolare alla disoccupazione: ricorreranno esplicitamente a più barometri della salute del mercato del lavoro. «Mi aspetto che la Fed cambi la forward guidance - ha indicato l’economista di Deutsche Bank Joseph LaVorgna - Abbandonerà l’attuale approccio quantitativo, fatto di soglie di disoccupazione e inflazione, sostituendolo invece con un approccio qualitativo, dove verranno definite soltanto in termini generali le pre-condizioni per una stretta di politica monetaria».
Il governatore della Fed di New York, William Dudley, ha ammesso apertamente proprio nei giorni scorsi che l’attuale linguaggio della guidance «è obsoleto» davanti a un’economia che ha compiuto indiscutibili progressi senza tuttavia risanare ancora a sufficienza le ferite dalla crisi. E i preparativi per una svolta, o meglio per una correzione di rotta nella comunicazione, Yellen li ha anticipati durante recenti testimonianze in Congresso: ha affermato in quell’occasione che il tasso di disoccupazione non è l’unico indicatore da seguire per valutare le condizioni del mercato del lavoro. E che intende accelerare sulla strada di una sempre più franca e trasparente comunicazione della politica monetaria da parte della Banca centrale, un trend che l’aveva già vista protagonista durante la gestione del suo predecessore Ben Bernanke.