Fabio Pavesi, Il Sole 24 Ore 19/3/2014, 19 marzo 2014
PALAZZO CHIGI E LA BOLLETTA DA 3,11 MILIARDI
Prima o poi (meglio prima) Matteo Renzi dovrà metter mano al bilancio di Palazzo Chigi. E di certo non si potrà limitare alla vendita online di un centinaio di auto blu. Al di là della valenza simbolica che cosa può ricavare dalla cessione? Un paio di milioni di euro. Briciole su un bilancio della Presidenza del Consiglio che vale per il 2014 ben 3,11 miliardi di euro, protezione civile inclusa. Il doppio del costo di Camera e Senato, lo 0,4% della spesa pubblica italiana. Quel budget di previsione non è suo, ovviamente. L’ha ereditato dal duo Monti–Letta. Così come non porta la sua firma il consuntivo del 2013 che uscirà tra 3 mesi. Ma oltre 3 miliardi di costo meritano una severa ricognizione. Anche perché in passato quei bilanci di previsione si sono sempre rivelati fallaci. Nel 2012 (governo Monti) Palazzo Chigi ha speso 2,9 miliardi, 500 milioni in più delle previsioni di inizio anno. Ma i soldi impegnati sono stati ben 4 miliardi, come nel 2011 e nel 2010. C’è da aspettarsi che anche il consuntivo del 2013 possa sforare al rialzo le previsioni. In tempi di crisi per il Paese, la macchina del Governo ha aumentato le sue spese. Altro che tagli. La macchina burocratica è imponente.
Oltre 3mila dipendenti tra gli uffici del Governo e quelli della Protezione Civile, con più di 250 dirigenti e un centinaio di consulenti e collaboratori. Solo il costo del personale e gli oneri di funzionamento della macchina "Governo" pesano per 341 milioni, cui vanno aggiunti 106 milioni per il servizio civile. La parte del Leone nel bilancio da 3,11 miliardi la fa la Protezione Civile che ha un budget per 2,22 miliardi. Tanto, poco? Dipende. Nel bilancio della Protezione Civile compaiono ancora fondi per 9 milioni per i terremoti del 1980 e 1982 in Campania e Basilicata; 20 milioni per l’inceneritore di Acerra e 2 milioni per un fantomatico fondo per il ciclismo.
Ma sfogliando il bilancio previsivo per quest’anno ecco comparire una serie di voci su cui la scure di Renzi potrebbe intervenire con forza. Solo in affitti per le sedi di Palazzo Chigi sono stati staccati assegni per quasi 50 milioni negli ultimi 4 anni. Eppure il Governo vanta un patrimonio immobiliare proprio. Possibile che non si riesca a utilizzare sedi demaniali per l’attività del Governo? Ma il novero delle spese in capo alla cabina di regia dell’esecutivo è ampio e a volte surreale. Perché il Governo deve spendere ogni anno 38 milioni per il mantenimento del Formez; dell’Aran e della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione? Spesso sono doppioni dell’attività che gli uffici del Governo con i suoi oltre 3mila dipendenti potrebbe svolgere autonomamente. Il rivolo delle micro-spese è imponente.
A bilancio ci sono 694mila euro per "Lo studio e l’analisi delle implicazioni economiche dei provvedimenti normativi". Non ci sono già il Tesoro e la Ragioneria dello Stato a occuparsene? Il portale normativo per l’accesso ai cittadini costa 1,7 milioni. Due milioni se ne vanno per finanziare la Linea Amica, il sito web per i cittadini. Ci sono poi 6 milioni a sostegno dei Comuni montani. E che dire degli 8 milioni stanziati per le politiche anti-droga? Non c’è già il ministero della Salute ad occuparsene? Non poteva mancare la Rai già sovvenzionata dal canone miliardario. Alla Tv pubblica, Palazzo Chigi stacca un assegno di 7 milioni l’anno per non meglio definiti servizi speciali aggiuntivi per l’estero oltre ad altri 14 milioni per le minoranze linguistiche. Tutto pagato dal Governo. Così come Palazzo Chigi stanzia tuttora 8,5 milioni l’anno per il "Programma di Governo e il coordinamento della politica economica". Palazzo Chigi che paga se stesso per poter governare. Un vero paradosso. Non solo il Governo è storicamente un cattivo pagatore. L’ultimo bilancio consuntivo quello del 2012 ha pagamenti arretrati per 660 milioni. C’è qualcuno che aspetta di essere pagato. Renzi dovrà provvedere anche a questo.