Roberto Giardina, ItaliaOggi 19/3/2014, 19 marzo 2014
SCUOLA PRIVATA PER IMMIGRATI
Scuola privata evoca subito privilegi. Sono a disposizione dei rampolli di famiglie con soldi, e offrono corsi per pigri da recuperare o per ragazzi destinati a carriere di successo, banchieri, diplomatici. L’anno scolastico a Berlino inizia a Ferragosto, e in estate aprirà la prima scuola privata per i bambini di famiglie disagiate, quasi tutti stranieri.
Sono previste lezioni diverse da quelle delle normali elementari e medie: si studia l’arabo, il russo, il turco, e ogni giorno ci sarà un’ora dedicata al tema «Zukunft», futuro. Si spiegherà agli scolari come integrarsi e quali prospettive si spalancano per trovare lavoro in Germania.
Come zona si è scelto il quartiere di Wedding, all’ovest ma sul confine con l’Est, dove risiedono anche molti tedeschi disoccupati, o che ricevono l’assistenza sociale. I due ideatori, Fiona Brunk, 33 anni, insegnante di matematica, e Stefan Döring, politologo, 31 anni, hanno lavorato un paio d’anni a Wedding assistendo i ragazzi in ritardo sul programma scolastico, e in pericolo di troncare gli studi. «E ci siamo resi conto che un paio d’ore di supporto, o un colloquio una volta alla settimana, non bastano ai bambini o adolescenti con problemi di emigrazione alle spalle», ha detto Fiona.
I ragazzi rivelano deficit notevoli, problemi di comunicazione, e in quasi tutti manca la motivazione. Sono rassegnati a un futuro di emarginazione, e alla domanda che cosa vuoi fare da grande rispondono «Hartzen», artzeggiare, un neologismo, verbo derivato da programma di assistenza Hartz IV, che prevede il minimo vitale (392 euro) più un alloggio, a chi non ha prospettive di lavoro, o non voglia far nulla.
Già a sette otto anni, i bambini si preparano a ricevere l’assegno che per alcune famiglie è già una conquista.
«Siamo convinti che se a partire dalla settima classe (la nostra seconda media), gli studenti ricevono un aiuto continuo riescono a concludere gli studi in modo soddisfacente, e da questa convinzione siamo giunti all’idea di aprire la nostra scuola», ha raccontato Stefan.
In ogni ora in ogni classe saranno previsti da due o tre insegnanti, in grado di parlare almeno una lingua degli emigrati, e un assistente incontrerà ogni settimana o per trenta minuti ogni scolaro.
«Ci siamo resi conto», ha aggiunto Fiona, «che i bambini non conoscono bene neanche la loro lingua madre. Per imparare il tedesco, condizione necessaria per integrarsi, è indispensabile approfondire la loro lingua. Questo dà sicurezza, e rafforza le radici e l’amor proprio». E il costo?
Per il primo anno saranno necessari 300 mila euro, il 50 per cento verrà da sovvenzioni pubbliche, il 45 da sponsor privati, e il restante 5 dalle stesse famiglie. In un primo tempo si era pensato a offrire i corsi gratis, ma sociologi e psicologi sono dell’avviso che un minimo apporto delle famiglie responsabilizza i genitori, che a casa devono continuare a motivare e incoraggiare i figli.
Dalla retta sono dispensati i figli di chi percepisce l’assegno di Hartz IV (sono i due terzi degli abitanti di Wedding), ma dovranno pagare comunque l’extra per il vitto, 30 euro al mese. Un peso, un lusso, ma anche il prezzo per riconquistare l’autostima.