Federico Rampini, la Repubblica 19/3/2014, 19 marzo 2014
LA COMPAGNA DI JAGGER AVEVA UN DEBITO DA 5 MILIONI DI STERLINE
C’era una montagna di debiti dietro il suicidio della compagna di Mick Jagger, non una separazione dal cantante dei Rolling Stones. Poche ore dopo la morte di L’Wren Scott, la ex top model e stilista ritrovata nel suo appartamento, si era già scatenata la guerra dei tabloid: Londra contro New York. Prima ancora che il New York Police Department annunciasse i risultati dell’autopsia e le perizie della polizia scientifica, il tabloid che Rupert Murdoch pubblica nella Grande Mela già lanciava la pista dell’ennesimo tradimento di Jagger. Il Post ha raccolto testimonianze di amici secondo cui la compagna del cantante «si comportava in modo strano da un settimana, non rispondeva più alle telefonate ». Tutto a causa di un’imminente separazione? Falso, ribatte la stampa londinese, sicura di avere la pista giusta. Il cantante, che a Londra perfino i tabloid chiamano rispettosamente Sir Mick Jagger (è stato insignito dell’onorificenza di baronetto di Sua Maestà), «è realmente sconvolto », tanto che i Rolling Stones hanno sospeso tutte le date in Australia e Nuova Zelanda. Il portavoce di Jagger conferma che «la coppia era unita». Sui tabloid londinesi la vera causa viene indicata nelle difficoltà economiche di L’Wren Scott.
Si elencano cifre impietose: la sua casa di moda con sede a Londra ha un bilancio in perdita per 3,5 milioni di sterline nel 2013 dopo aver chiuso in rosso per 2,5 milioni nel 2012. Le perdite si accumulano di anno in anno, la 49enne stilista doveva restituire quasi 5 milioni ai suoi creditori, di cui un milione a breve scadenza. Questa sarebbe la vera ragione per cui la Scott cancellò d’improvviso una sfilata londinese a febbraio, non per «ritardi nelle consegne della nuova collezione » (la versione ufficiale) ma perché non era in grado di sostenere i costi.
Questi numeri sono in realtà poca cosa se commisurati con il patrimonio del suo compagno. Si stima che oggi Jagger “valga” 200 milioni di sterline, grazie alla longevità dei Rolling Stones. E tuttavia la Scott, cresciuta nell’austera morale della religione mormone, si sarebbe sentita “umiliata” a dovergli chiedere aiuto, sempre nelle ricostruzioni dei media britannici. I quali tuttavia, pur omaggiando il mito di Jagger, non si sono trattenuti dal rivangare le storie di tutte le sue amanti infelici. Storie di tentati suicidi, anche. Il primo quando Mick era ancora un ragazzo, nella prima fase della sua carriera: quando lasciò Chrissie Shrimpton nel 1966, lei fu salvata per miracolo da una overdose di sonniferi. Una sorte simile toccò alla cantante Marianne Faithfull: proprio per lei Mick aveva lasciato la Shrimpton, ma mentre i due erano insieme in Australia la Faithfull tentò il suicidio inghiottendo 50 pillole di barbiturici. La più resistente di tutte, dal punto di vista psicologico, fu Bianca Jagger. Che però del suo matrimonio faceva descrizioni non proprio lusinghiere. Fu lei a definire l’entourage di ammiratori e ammiratrici di Jagger come «un regime nazista». Altre unioni hanno avuto un esito infelice soprattutto quando lei (per esempio la top model texana Jerry Hall) voleva convincere Jagger ad avere dei figli.