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 2014  marzo 19 Mercoledì calendario

I TRIUMVIRI DELLA PENISOLA: IL SINDACO, IL PALAZZINARO E GOBLIN


La prima fila s’addice ai capi di Stato. E da capi d’un nuovo Stato i tre «eroi della Crimea» (come inneggia la tv Rossiya 24 ), i «burattini di Putin» (come titola la stampa ucraina) li fanno accomodare nel salone di San Giorgio che già premiò Gagarin. Al cospetto dello Zar. Su raffinate poltroncine di jacquard, guanto di velluto a chi ha usato bene il pugno di ferro. C’è il premier crimeo Sergei Aksionov, detto Goblin, così teso che durante la cerimonia lascia il telefonino acceso: «Stiamo entrando nella storia...». C’è il presidente della Rada di Sinferopoli, Vladimir Konstantinov il palazzinaro, tanto sudato da tenere lassa la cravatta viola: «È stata una lunga marcia...». Alla fine il sorriso più sicuro è del sindaco di Sebastopoli, Aleksei Chaly: alla storica firma dell’annessione, fra i marmi bianchi del Vitali, lui si presenta in maglione nero. E quando i giornalisti moscoviti gli chiedono una frase da scolpire, è rilassato: «La mia città rischiava di diventare un avamposto della Nato. Adesso, è il porto sicuro della Russia».
Goblin, il Palazzinaro, il Borgomastro. I triumviri della nuova Repubblica di Crimea, i proconsoli del Cremlino che hanno firmato l’annessione in mondovisione, sono in cima alla lista delle sanzioni. Conti bancari (congelati) da miliardi di dollari. Mandati di cattura internazionale della magistratura ucraina. L’unico posto in cui possono espatriare è la Russia. L’unico luogo in cui sono temuti, qualcuno amato, è la Crimea. Di «Goblin» Aksionov, premier da venti giorni, nei palazzi di Sinferopoli si sussurra appena e con timore: classe 1972, amante della lotta greco-romana, ufficiale dell’Armata Rossa che rifiutò di servire l’esercito di Kiev, la laurea in ingegneria gli è servita per fondare decine di società nell’immobiliare e nell’alimentare. Il nomignolo da cattivo, Goblin come il nemico dell’Uomo Ragno, glielo diedero negli anni 90 i suoi amici della «banda dei greci», comandati da due fratelli ben conosciuti all’Interpol, i Savopulos, e specializzati in traffici d’armi e appalti pubblici. Goblin è un tipino dai modi spicci e dalle amicizie chiacchierate — i padrini della gang Salem, nome preso da una marca di sigarette, forti nel contrabbando —, denunciato a suo tempo dal presidente ucraino Leonid Kuchma che già ne temeva il potere. «Tutte le accuse contro di me sono cadute — si difende lui —, mai trovata una prova». Ferito in una misteriosa sparatoria mentre guidava verso Mosca, ha fondato il suo partitino ultrarusso (4%) sei anni fa e ora, spiega il giornalista Aleksandr Mikhelson che ne ha setacciato la vita, «ha riciclato in politica tutti i vecchi compagni di strada che non sono morti o non sono finiti in galera». Uno di questi è Konstantinov, eletto coi fucili puntati presidente del Parlamento: moldavo e ingegnere come Aksionov, 57 anni, pluriprocessato per frodi, nominato cavaliere onorario di Crimea e socio di Aksioniov in una compagnia, la Konsul, famosa per essersi aggiudicata milioni di forniture pubbliche. Dicono che al Cremlino non godano di grande stima, Goblin e il Palazzinaro. E c’è chi prevede vengano presto scaricati. Per lasciare spazio, magari, al più presentabile sindaco Chaly: uomo di business da 300 milioni l’anno (calcolo di Forbes ), 53 anni, proprietario di tv e portali web. Si dà del filantropo, Chaly: ha ospitato a casa sua i russi scappati dall’ «Ucraina fascista». In passato, ha ricevuto a Mosca gli stessi premi da eroi dell’epopea che sono stati assegnati a Putin, al patriarca Cirillo o alla cosmonauta Tereshkova. «Mi sarebbe piaciuto abitare al Cremlino», si lasciò scappare una volta. A fine febbraio l’hanno eletto capo di Sebastopoli, per acclamazione e sul lungomare. E come primo atto, ha offerto la cittadinanza onoraria alle famiglie dei Berkut, i poliziotti che torturavano i rivoltosi di Maidan. Non ce ne sarà più bisogno: gli sbirri, tutti quanti, sono già passati a lavorare per la Flotta russa.
Francesco Battistini