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 2014  marzo 15 Sabato calendario

E CHI CI SCOMMETTE PIÙ SULLA SCHEDINA

Una volta, nel secolo scorso, giocavamo al Totocalcio. «La schedina tra le dita può cambiare la tua vita», cantava Toto Cutugno. Oggi il Totocalcio sembra preistoria. Fino a una ventina di anni fa era il concorso a pronostici più popolare d’Italia: Superenalotto e scommesse legalizzate lo hanno travolto. In febbraio il Totocalcio ha raccolto quasi 3 milioni di euro, ma capiamoci: nel 2013 il giro d’affari delle scommesse sportive – calcistiche al 90 per cento – è stato di circa 8 miliardi di euro. Non c’è gara, il Totocalcio agonizza. Se si considera il dato complessivo mensile di febbraio 2014 (quasi 3 milioni di euro), si rileva un microscopico aumento, più 0,4 per cento rispetto a febbraio 2013. Segno positivo minimo presto spiegato: febbraio 2014 ha goduto di due concorsi in più, dieci contro gli otto di febbraio 2013. Basta fare la media-concorso di febbraio 2014 per fotografare un calo lampante: 290.200 euro a schedina, meno 19,7 per cento sulla media di febbraio 2013. Un’epoca è finita. I giovani neppure sanno che cosa sia e che cosa abbia rappresentato il Totocalcio. I vecchi continuano a giocarci per affetto e abitudine. Lino Banfi, nel film Al Bar dello Sport, anno 1983, così magnificava la schedina: «Guarda si vede tutto il mondo da qui. Si vede... Monte Bianco... Monte Rosa... Montepremi! Hahahaha! Diciotto miliardi di Montepremi».