www.repubblica.it 18/3/2014, 18 marzo 2014
APPUNTI PER GAZZETTA - IL PUNTO SULL’AEREO DIROTTATO
L’aereo della Malaysia Airlines scomparso da ormai 10 giorni con 239 persone a bordo ha cambiato la rotta non a seguito di una virata manuale, ma di un cambiamento delle coordinate di volo sul computer di bordo. Lo hanno rivelato fonti americane al New York Times. Dunque, chiunque abbia preso il controllo del velivolo doveva essere esperto dei sistemi di volo e pratico nell’inserire nuovi dati nel Flight Management System.
Questo nuovo elemento rafforza l’ipotesi che l’aereo sia stato dirottato e concentra maggiormente l’attenzione sul capitano e sul primo ufficiale di bordo. Il sistema di volo dirige un aereo dal punto di partenza a quello di arrivo sulla base di un piano inserito prima del decollo. In questo caso, precisano ancora le fonti, non è chiaro se il cambiamento delle coordinate sia avvenuto prima o dopo il decollo. Comunque il giallo appare sempre più chiuso dentro la cabina di pilotaggio. L’ipotesi prevalente, al momento, è che il Boeing sia stato dirottato dal pilota Zaharie Ahmad Shah o dal copilota Fariq Abdul Hamid oppure da entrambi. La prova più significativa consiste nell’accertamento che la frase registrata "Tutto bene, buonanotte" è stata pronunciata dal primo ufficiale. E’ stata detta 12 minuti dopo lo spegnimento del sistema di trasmissione dati, e qualche istante prima del distacco manuale del trasponder.
Le indagini dunque puntano sempre più sui due piloti: sulle loro vite, la loro militanza politica, sul simulatore di volo trovato nell’appartamento del primo ufficiale. E l’intelligence americana non esclude più la pista jihadista né l’ipotesi che l’aereo sia stato venduto a terroristi afghani nascosti in Pakistan.
Intanto i familiari dei passeggeri cinesi che erano a bordo del volo della Malaysia Airlines hanno minacciato lo sciopero della fame se le autorità di Kuala Lumpur non diranno loro la verità sul destino dell’aereo. I parenti furiosi hanno respinto il rappresentante della compagnia e hanno chiesto di vedere direttamente l’ambasciatore malese.