Chiara Paolin, Il Fatto Quotidiano 18/3/2014, 18 marzo 2014
IL COMPAGNO FOGLI: “QUI MI PAGANO”
La spiegazione è tanto semplice da non ammettere replica: “Sono italiano, anzi maremmano, e sto qua per lavorare con altre 12 persone: andiamo in giro col bus, con l’aereo, dove ci chiamano andiamo. Il resto conta poco”.
Riccardo Fogli ha fatto sognare generazioni di ragazze col suo capello volatile, ma sa andare sul concreto quando gli chiedono come mai bazzichi i festeggiamenti istituzionali in Crimea. “Hanno fatto un referendum, vanno rispettati. E poi guardate che non era facile stare in fila al freddo per votare: io dopo mezzora che canto all’aperto mi congelo” ha aggiunto ieri Fogli ai microfoni di Sky.
Per dire che il pubblico – pagante – ha sempre ragione: chi è la democrazia italiana per dare del golpista al popolo crimeo? Anzi. È gente simpatica e vivace. Che balla in piazza e muove le bandiere a tempo. Che offre enormi soddisfazioni a chi, in patria, fatica a sfangarla da profeta.
LO SANNO BENISSIMO quelli che seguono regolarmente il vento dell’Est per salire sul palco, come ai bei tempi. Qual è stato l’ultimo concerto di Al Bano? Wrocklaw, in Polonia. Quale sarà il prossimo? Bucarest, il 7 maggio. Per non dire dello scorso ottobre, quando l’artista festeggiò i suoi 70 anni a Mosca duettando con tutti gli amici più amati dagli indigeni: Gianni Morandi, Umberto Tozzi, Toto Cutugno, i Matia Bazar, Pupo (e Riccardo Fogli, naturalmente).
Due mesi dopo, l’allegra compagnia tricolore si spostava in Azerbaigian per il prestigioso “San Remo Festival Stars in Baku”, con l’aggiunta delle colleghe Ivana Spagna e Fiordaliso: quest’ultima, eliminati i problemi delle “vampate di calore” grazie a un noto integratore alimentare, calca con furore le piazze più lontane. Ed è bello ritrovarsi così, ancora immersi nelle ritmiche anni 70, nel sogno degli amori leggeri, del “Sarà perché ti amo” e del “Gelato al cioccolato”, nella nostalgia che Rai1 ha affidato - non a caso - a quel gigante di Pupo per Ti lascio una canzone.
Per Mister Ghinazzi non c’è troppa differenza tra lo show del sabato sera italiano, l’ospitata notturna nel calcio di Tiki taka e il concerto in programma al Casinò Perla di Nova Gorica il prossimo 28 marzo. Tutto torna, perché la vecchia Europa ha le sue rughe di qua e di là dei muri crollati: comunismo e capitalismo si rincorrono in armonia.
Solo chi se la passa meglio, ma molto meglio, trova qualcosa da ridire sui tour dal sapore retrò: “Rispetto il pensiero di Riccardo, che per me è come un fratello, però quello che ha fatto è molto discutibile” ha detto Roby Facchinetti, tastierista dei Pooh e amico storico di Fogli. Proprio non gli è andato giù quel “Grazie Russia, grazie Crimea!” urlato nella notte della riunificazione. Certo, ha voluto aggiungere Roby, “la storia non la fa chi la vive in prima persona ma chi la scrive, e ciò che si legge non è quasi mai la verità, non sempre i cattivi sono i cattivi”.
INSOMMA, SE TU STAI facendo un tour di 9 date in 17 giorni, se il pubblico della Russia estrema ti aspetta nelle ridenti località di Vladimir, Briansk, Orel, Varonesh, Penza, Saratov, Krasnodar, Maikop, Essentuky e Vladikavkaz, tu non approfitti della serata buca – il 16 marzo 2014 – per passare alla storia saltellando in un vistoso playback? L’ex Pooh ha detto sì. L’ex Pooh non sa dire chi abbia ragione tra Putin e Obama, lui si mette artisticamente dalla parte di chi “ha molto rispetto della sua musica”. E del suo bisogno di arrivare ogni mese “alla fine del mese”.