Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  marzo 18 Martedì calendario

DIVORZIO LAMPO GRAZIE ALL’EUROPA


IL CASO
ROMA Potrebbe passare alla storia come la prima coppia che in Italia ha ottenuto lo scioglimento immediato del matrimonio, senza aspettare i canonici tre anni di separazione e senza attendere che le Camere approvino una norma sul divorzio breve che stenta a decollare. Marco e Maria, ingegnere italiano lui, quarataduenne spagnola senza lavoro lei, un cavillo per rifarsi una vita velocemente l’hanno trovato. Si chiama regolamento europeo n.1259, entrato in vigore il 21 giugno del 2012. Abbastanza recente per essere poco conosciuto dai matrimonialisti italiani. L’idea l’ha avuta Marco, spulciando su internet tutte le nuove norme. A tramutarla in ricorso, su cui nelle prossime settimane si pronuncerà il Tribunale civile di Parma, è stato un giovane avvocato, Ugo Giovanbattista Cacciatore.

IL DIRITTO STRANIERO
Il recente regolamento europeo ha di fatto aperto la strada a una «cooperazione rafforzata» tra una quindicina di Stati membri- tra i quali Italia, Spagna, Grecia, Germania, Francia, Portogallo, ecc - sulla legge in materia matrimoniale. In caso di pieno accordo, infatti, è possibile chiedere al giudice italiano di applicare direttamente la legge dello Stato straniero di uno dei due coniugi. Marco e Maria hanno pertanto presentato istanza affinché Roberto Piscopo, presidente del collegio del Tribunale civile di Parma, regoli il loro divorzio sulla base delle norme spagnole. Il che significa divorzio immediato, perché nel paese che ha dato i natali a Maria il periodo di separazione è facoltativo.

IL PRECEDENTE
L’avvocato Cacciatore sa bene che se l’istanza venisse accolta getterebbe le basi per accelerare i tempi di scioglimento di matrimonio di tante altre coppie italo-europee. L’ordinanza del Tribunale di Parma gli fa intravedere una vittoria (quasi) certa. «Vede? Ci hanno chiesto la prova che Maria sia cittadina spagnola. E’ un pura formalità, cui risponderemo il prossimo 20 marzo con la documentazione richiesta. Basta leggere questa ordinanza per comprendere che lo stesso Tribunale si appresta ad applicare un regolamento europeo. E’ scritto chiaramente che la normativa Ue ”dà ampio spazio al criterio della volontà” delle parti».
E’ durato quattro anni il matrimonio di Marco e Maria. Si erano sposati nel 2009, in un piccolo comune in provincia di Parma. Lei, senza lavoro fisso, si arrangiava come segretaria part-time. Poi, nel 2013, la frase fatidica detta al marito: «Non sono più innamorata di te». Senza perdersi d’animo, Marco si è rivolto a un avvocato con una richiesta ben precisa: che tutto avvenga in modo celere e non traumatico. Trovato l’accordo sulla parte economica, più difficile era individuare la strada per abbreviare i non celeri tempi del divorzio italiano. Fino ad oggi chi punta a uno scioglimento del matrimonio in tempi brevi lo fa ricorrendo ad un escamotage basato su un precedente regolamento del Consiglio europeo, il n.44 del 2001, che dà la possibilità di pronunciare una sentenza di divorzio da parte di un tribunale dell’Ue a patto che la coppia sia residente in quel Paese da almeno sei mesi. In molti, in questi anni, hanno preso l’aereo per la Romania: passati sei mesi, il gioco era fatto. Forse ora la strada potrà essere meno tortuosa. Sempre però che si tratti di coppie miste italo-europee.
Silvia Barocci