Paolo Siepi, ItaliaOggi 18/3/2014, 18 marzo 2014
PERISCOPIO
La dama bianca di Silvio finisce nella polvere - Federica Gagliardi è stata arrestata a Fiumicino con 24 chili di cocaina. Titolo de Il Fatto.
Se la notizia dell’arresto dell’accompagnatrice di Berlusconi al G8 di Toronto suscita tanto scalpore, è, paradossalmente, perché non sorprende più di tanto. Voglio dire: è sorprendente che non sorprendano certe frequentazioni di Berlusconi. Da cinque-sei anni ad oggi ne abbiamo viste troppe. Pusher ed escort che filmano, con il cellulare, il premier a letto; prostitute professioniste che hanno il suo numero privato di cellulare e lo chiamano a notte inoltrata a Parigi per avvisarlo che una minorenne è stata arrestata per furto; uomini dei servizi che mandano dossier; ricattatori, millantatori, perfino improvvisati sequestratori, di gente di questa pasta si è attorniato, non si sa perché, l’ultimo Berlusconi. Se Bossi è finito in ostaggio di un cerchio magico, il Cavaliere si è scelto un cerchio tragico. Michele Brambilla. La Stampa.
La ragazza che è stata trovata con 24 chili di cocaina nel Trolley era stata notata dal Cavaliere solo pochi mesi fa, durante la campagna elettorale della Polverini. Lei, Federica Gagliardi, 31 anni, lavorava nel comitato della futura governatrice del Lazio dove l’aveva portata Giulio Violati, marito di Maria Grazia Cucinotta e allora tesoriere della candidata Pdl. Lunghi cappelli biondi, occhi grandi, labbra carnose: Berlusconi ne rimase folgorato. Quella sera le si avvicinò e le diede un buffetto sulla guancia, il gesto in codice per far capire agli uomini della scorta che avrebbero dovuto chiederle il numero di telefono. Da lì, il contatto diretto. Mario Favale. la Repubblica.
«Renzi è coraggioso: dice che se fallisce, ci rimette la faccia». «Noi, tutto il resto». Vignetta di Sergio Staino, Corsera.
La Santanchè e la Biancofiore se la sono presa per la parodia della Pascale. Avevano detto che era razzista, lei invece si è divertita. Alla fine se un comico prende di punta un personaggio pubblico, finisce per renderlo simpatico. Ma la Minetti era una politica? Mah. Era un’igienista politica dentale. Virginia Raffaele, imitatrice a Ballarò. Il Fatto.
La satira ha bisogno di una, cento, mille Boldrini. Finché la terza carica del Paese si mette a discutere con una comica il nostro mestiere va a gonfie vele. Temevamo l’addio di Berlusconi, invece, per fortuna, arriva sempre nuova linfa. Luca Bizzarri. Giass, su Canale 5.
C’è chi era prima ballerina del Bolshoi e adesso fa la cameriera a Hong Kong e dice che è sempre in viaggio. Alessandro Bergonzoni. il venerdì.
Giorgio Santini, senatore Pd, un passato in Cisl, allarga le braccia: «Ragazzi, diciamolo: finalmente con Renzi abbiamo un leader di sinistra». Al che Epifani, che ha poca voglia di ridere, aggiunge: « Già, un premier di sinistra con un governo di destra». Poi, più serio: «No, mi domandavo già ieri: ciò che ha fatto lui, doveva farlo Enrico Letta. Concentrare tutto su una o due cose, anziché disperderle in rivoli». Non ho ancora capito perché non l’abbiano fatto». Carmelo Lopapa. la Repubblica.
Fazio ha già fidelizzato i suoi fedeli (spettatori) essendo un prete. Con le spese di taxi degli ospiti di Fazio, noi ci facciamo tutta la trasmissione. Davide Parenti. le Jene.
Non mi scandalizzo certo se lo Stato, regolamentando la prostituzione, incassi delle tasse dalle prostitute. Questo non è uno Stato innocente perché già gestisce il gioco d’azzardo e incassa un sacco di soldi sulle vendite dei superalcolici e delle sigarette. Il sesso, poi, fa molto meno male. Del resto siamo già circondati da Paesi civilissimi come la Svizzera, l’Austria e la Germania dove la prostituzione è già legale. Matteo Salvini, segretario della Lega. Il Giornale.
Credere che con 76 euro mensili cresca in modo sostanziale la domanda globale di consumo è fantasioso. I maggiori consumi connessi ai 76 euro mensili ai lavoratori a basso reddito, in gran parte andranno alle importazioni di generi alimentari, tessili e prodotti domestici vari a basso costo, non alle produzioni italiane di qualità. Il taglio di Ronald Reagan e di Margaret Thatcher delle tasse sul reddito riguardava quelli medio-alti e generava crescita perché premiava il merito e dava soldi a chi investe. È un sistema iniquo, questo, ma produce più crescita. E non tramite la domanda di consumo bensì attraverso lo sviluppo dell’offerta. Francesco Forte. Il Giornale.
Quando mi sono trasferito a Milano mi sono subito sentito più a casa mia che in Puglia: in viale Monza erano tutti di Bitonto, di Barletta. Checco Zalone nel suo speech alla Università Cattolica.
Se la rivoluzione di Renzi si riduce a sostituire vecchi funzionari di partito con giovani funzionari di partito, temo che non andremo molto avanti. Curzio Maltese. il venerdì.
Solo a Londra, negli ultimi due anni, sono sbarcati 90 mila italiani. Tanti si sono registrati ufficialmente all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, ma, secondo il Consolato d’Italia, il numero reale va triplicato, perché la maggior parte degli italiani che emigrano in Uk non si registra. Quindi solo a Londra, solo negli ultimi due anni, sono arrivati più di 250 mila italiani. In tutto siamo ormai mezzo milione. Una media città italiana. Prendete Bologna, e cancellatela dalla cartina. Lasciate un buco al posto di Firenze. O Catania. O Bari e Trieste messe assieme. Caterina Soffici, Italia yes, Italia no. Feltrinelli.
Da bambino fui balilla trombettiere. Poi ho dovuto smettere di suonare perché ci vuole tanto fiato. Per lo sforzo mi venne l’ulcera. Giorgio Forattini, vignettista. Corsera.
Al momento della sbarco alleato in Sicilia, il mio amico e compagno di partito nel Pci, Michele Calà, corre per mettere in salvo la biblioteca della sua cellula, piena di testi proibiti, e viene ferito a una gamba da una scheggia. Lo andai a trovare, l’avevano portato in un ospedale, di fortuna, pochi giorni dopo, morì. Pensate, è morto per salvare quei libri, un pugno di libri. Emanuele Macaluso. la Repubblica.
Se per scrutare i dettagli di un quadro di Antonello da Messina occorreva avvicinarsi; con gli impressionisti, al contrario, si di deve allontanare, quasi che la pittura avesse allontanato l’osservatore dalla tela. Domenico Rosa intervista Tullio Pericoli, Pensieri della mano. Adelphi.
Ho sognato di essere un altro che si complimentava con me. Roberto Gervaso. Il Messaggero.