Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera 17/3/2014, 17 marzo 2014
ALLE FORZE DELL’ORDINE 40 MILA UOMINI IN MENO NEI PROSSIMI DUE ANNI
ROMA — Chiudono gli uffici, vengono ridotti i costi, ma il taglio vero nel settore sicurezza riguarderà gli uomini. Perché entro due anni ci sarà una perdita di almeno 40.000 tra appartenenti alle forze dell’ordine e Vigili del fuoco. E ciò, come aveva ammesso qualche mese fa lo stesso capo della polizia Alessandro Pansa, non potrà non causare problemi nell’attività di controllo del territorio e di prevenzione contro il crimine. Non a caso per i sindacati è proprio questo il primo punto all’ordine del giorno dell’incontro che si svolgerà il 25 marzo con il ministro Angelino Alfano. Il titolare dell’Interno assicura che «si farà di tutto per garantire ai cittadini la massima sicurezza» ma la situazione resa già precaria a causa dei risparmi fatti sino ad ora rischia di essere aggravata ulteriormente dagli obiettivi fissati da Palazzo Chigi nell’ambito della spending review.
Età media: 47 anni
Sono le relazioni ufficiali a fornire il quadro aggiornato alla fine del 2013. Si scopre così che l’Arma ha una pianta organica di 118 mila unità, ma può contare su 105 mila che diventeranno 95 mila nel 2016. Gravi carenze anche per la polizia che da un contingente previsto di 110 mila operatori, conta su 95 mila e arriverà a 87 mila. Non sta meglio la Guardia di finanza con 68 mila militari che dovrebbero essere in servizio, 60 mila effettivi e una riduzione fino a 56 mila tra due anni. Il totale parla chiaro: dalle attuali 260 mila persone in servizio si arriverà a 238 mila, senza contare gli ulteriori tagli e i concorsi che hanno numeri di promossi sempre più esigui. «Il vero problema — chiarisce il segretario nazionale del Sap, il sindacato autonomo di polizia, Gianni Tonelli — riguarda i “vuoti”, ma pure la qualità perché negli anni 80 l’età media degli agenti era di 25 anni e adesso siamo saliti addirittura a 47, con tutte le difficoltà operative che questo comporta. Senza nuovi innesti i tagli al personale creeranno reparti sempre più “vecchi”».
Anche l’Associazione funzionari ha molto battuto su questo tasto e non a caso Enzo Letizia sottolinea «la volontà di collaborare per eliminare gli sprechi, senza per questo cedere di un passo nella protezione dei cittadini, ma anche nella tutela degli agenti che svolgono il proprio lavoro con stipendi sempre più esigui, tagli agli straordinari e alle indennità e soprattutto rischi nella propria attività quotidiana». Sono i dati del Sap a dire che ci sono «duemila agenti in meno a Roma, mille a Milano, Napoli e Palermo, cinquecento a Torino e Bari, trecento a Bologna e Firenze».
Scorte e auto di servizio
I sindacati hanno bene in mente le richieste da portare al tavolo con il ministro. E insisteranno particolarmente sulla carenza di mezzi e risorse, emergenza annosa ma sempre più attuale. «La riduzione della scorte — spiega Tonelli — ci consentirebbe di recuperare 1.000 agenti sui territori che equivalgono a 500 volanti e gazzelle. E soprattutto di contare su un parco auto migliore di quello attuale che ha problemi davvero allarmanti».
L’elenco è lungo ed eloquente: la polizia può contare su 24 mila mezzi, «ma un terzo sono in riparazione costante e le volanti hanno in media 200 mila chilometri». Quando le gomme devono essere cambiate, la macchina si ferma perché non ci sono i soldi. A Milano, Torino e Bari circolano tra le 500 e le 550 autovetture, ma almeno 150 sono in officina. A Napoli su 1.000 autovetture, 300 non si muovono. Roma è in linea: su 1.600 macchine, 500 rotte.
La carenza di risorse
Il governo guidato da Matteo Renzi ha chiesto al commissario Carlo Cottarelli tagli per miliardi di euro e il comparto sicurezza farà la sua parte con un risparmio di almeno 700 milioni di euro grazie alla chiusura di centinaia di sedi, soppressione di interi reparti, trasferimento degli uffici in immobili demaniali. Alfano non smentisce interventi così pesanti e non basta a rassicurare i sindacati il suo impegno perché «il governo non mollerà mai le forze dell’ordine».
All’incontro del 25 marzo le rappresentanze dei poliziotti porteranno l’elenco dei tagli già effettuati negli anni scorsi che hanno portato da uno stanziamento iniziale di poco superiore ai 7 miliardi ad un fondo cassa complessivo bloccato a due miliardi e mezzo. «I cento milioni stanziati a dicembre dall’esecutivo guidato da Enrico Letta — evidenzia Tonelli — sono già finiti. Con la sicurezza non si può scherzare, è bene che tutti lo tengano a mente».