Paolo Griseri, la Repubblica - Affari & Finanza 17/3/2014, 17 marzo 2014
INDUSTRIA DELL’AUTO LA CLASSE OPERAIA VA IN PURGATORIO
Con quattro anni di anticipo sulla tabella di marcia, le divisioni Volkswagen conquisteranno la vetta del mercato mondiale dell’auto battendo i giapponesi di Toyota e superando contemporaneamente la quota dei 10 milioni di auto vendute nel mondo. Accadrà alla fine dell’anno appena iniziato, se il trend dei primi due mesi si confermerà nei restanti dieci. Ai quasi 600 mila dipendenti del gruppo tedesco verrà elargito un bonus di 6.400 euro, che è come dire spendere 3,8 miliardi di euro in un premio di produzione, più di un terzo degli utili del 2013 (11,7 miliardi). Ci sarebbe da chiedersi perché, potendo, un operaio italiano non debba seguire le orme dei suoi nonni e trasferirsi nel paese di tanto Bengodi. Bisognerebbe però riflettere sul fatto che c’è anche chi sta peggio: in Francia chi produce automobili rischia (ben più che in Italia) di perdere il posto. Gli 8.000 tagli annunciati di recente da Peugeot sono più di cinque volte quelli della Fiat a Termini Imerese. Tra l’inferno francese e il paradiso tedesco, le tute blu del purgatorio italiano, fatto di cassa integrazione a zero ore e di buste paga ridotte al lumicino, sperano solo che il supplizio finisca presto e che le fabbriche tornino a produrre. A differenza di chi finisce all’inferno, i dannati del purgatorio possono sempre sperare di tornare.