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 2014  marzo 16 Domenica calendario

RADAR DRIBBLATI E SEGNALI SPENTI COSÌ UN BOEING PUÒ SVANIRE NEL NULLA


MILANO — Dirottamento? Suicidio del pilota? Atto terroristico? A otto giorni dalla sparizione del volo Mh370, sul caso è ancora buio fitto. I fatti certi sono pochi: il Boeing 777 con 239 persone a bordo è decollato da Kuala Lumpur alle 00.43 dell’8 marzo diretto a Pechino. Trentotto minuti dopo — in base all’ultimo segnale ricevuto — volava in direzione 40 gradi a una velocità di 471 nodi tra Malesia e Vietnam. Poi qualcuno ha «deliberatamente» oscurato i sistemi di segnalazione. E il jet è sparito, lasciando nella sua scia (rispuntata ieri fuori rotta, centinaia di miglia più a sudovest) qualche mistero e molti punti interrogativi. Eccoli.
Come fa un aereo a svanire nel nulla?
Basta isolare elettricamente i sistemi di comunicazione di bordo: il transponder che rimanda i segnali al satellite, la radio che trasmette comunicazioni dell’equipaggio e dati tecnici a terra e alla scatola nera. Ma può f arlo solo un esperto.
È possibile evitare i radar?
Basta dribblare le aree di cielo coperte da quelli a terra, in grado di localizzare l’aereo senza bisogno di segnali da bordo. Chi era alla cloche del volo Mh370 dopo l’inversione a U ha fatto così. Diverso il discorso sulle tratte oceaniche. Una volta sul mare, il traffico è gestito dai satelliti che hanno bisogno delle comunicazioni dal transponder per localizzarlo. Basta oscurarle e il gioco è fatto.
Come ha fatto l’aereo a sfuggire ai controlli militari?
I militari snobbano il traffico civile. E in qualche base (l’India lo ha ammesso ieri) i radar sono spenti per risparmiare. Se americani o cinesi avessero rilevato le anomalie, ben difficilmente le denuncerebbero, per evitare di svelare le proprie potenzialità di intrusione e controllo in cieli stranieri.
Come si è scoperto che l’Mh370 volava ancora sette ore dopo la scomparsa?
Seguendo i “ping”, segnali residui di funzionamento della strumentazione intercettati dai satelliti. L’ultimo impulso è stato alle 8.11 dell’8 marzo mentre l’aereo viaggiava verso ovest sull’Oceano Indiano, lontanissimo da dove lo stavano cercando.
Dove è finito il Boeing?
Nessuno lo sa. L’ultimo ping captato dai satelliti segnalava il jet tra Andamane e Turkmenistan. Se il serbatoio è stato riempito del carburante standard per un viaggio Kuala Lumpur-Pechino, l’Mh370 poteva arrivare in Pakistan, paesi del Golfo, India, Giappone e Australia. Con il pieno, l’autonomia del 777 è di 14mila km. E potrebbe volare dalla Malesia fino all’Italia, alla Gran Bretagna, a Israele e a Los Angeles. Una volta sulla terraferma in aree urbanizzate, però, sarebbe stato facile individuarlo con i radar, specie dopo l’allarme.
Chi guidava l’aereo dopo la scomparsa?
Di sicuro una persona molto esperta. In grado di fare manovre sofisticate con il Boeing 777.
È possibile che il pilota si sia suicidato schiantando l’aereo in mare?
Sì. È successo nel ‘99 su un volo Egypt Air Los Angeles-Cairo con 217 passeggeri. Il comandante l’ha inabissato volontariamente di fronte alle coste del Massachussets. Il primo pilota è in grado di isolare l’aereo chiudendo i canali di comunicazione.
Ma passeggeri e equipaggio non si sarebbero accorti dell’inversione
di rotta?
Di notte e sul mare è possibile fare virate di 180 gradi (pochi gradi alla volta) senza che se ne accorga nessuno. Basta disattivare il sistema video della rotta. Resta inspiegabile però perché il pilota abbia volato per altre 7 ore senza mandare il jet subito in picchiata. Zaharie Ahmad Shah, il comandante dell’Mh370, aveva accumulato 18.360 ore di volo fino alla tragedia. La sua casa è stata perquisita ieri.
È plausibile un dirottamento?
Non si può escludere. In teoria le porte della cabina di pilotaggio sono blindate dopo l’11 settembre. Ma minacciando il pilota o facendosi scudo di ostaggi, è possibile farsela aprire e prendere il controllo dell’aereo. Il pilota però dovrebbe avere il tempo di lanciare il Mayday. Se questa ipotesi fosse vera, gli autori del dirottamento sarebbero un gruppo con preparazione estremamente sofisticata.
Perché dirottare un aereo e non rivendicare l’operazione?
Ci sono due scuole di pensiero al limite del fanta-aviazione: perché il Boeing sarebbe stato nascosto su qualche pista remota per trattare la liberazione degli ostaggi o usarlo a fini terroristici (il 777 può atterrare anche su una pista in terra battuta in meno di 2mila metri). Oppure perché l’aereo — in volo verso qualche bersaglio strategico — sarebbe stato abbattuto dai caccia militari. Come accaduto forse l’11 settembre con lo United 93 caduto in Pennsylvania.
A bordo c’erano passeggeri con passaporti falsi. Come è possibile?
L’Interpol fornisce a tutti gli stati la banca dati dei documenti rubati (sono 40 milioni). I passaporti usati per il volo Mh370 erano in questo archivio. Ma molti paesi — tra cui la Malesia — non hanno i mezzi tecnici per fare le ricerche. Le fanno con regolarità solo Stati Uniti, Gran Bretagna ed Emirati Arabi.