ItaliaOggi 15/3/2014, 15 marzo 2014
DIRITTO
& ROVESCIO –
Il vicegovernatore dell’Abruzzo, Alfredo Castiglione, pranzò, il 17 agosto 2010, al ristorante «Ai due ghiottoni» di Bari, pagando (non con i soldi suoi, ovviamente, ma del suo ente) un conto di 202 euro. Era in trasferta per partecipare, aggrappatevi, a un incontro sullo sviluppo della Regione Adriatico-Jonica. Campa cavallo. Ma il vicegovernatore abruzzese non si è lasciato andare solo quella volta, a spese sontuose. L’11 settembre dello stesso anno (per lui, il 2011, deve essere stato un anno su di giri) Castiglione pernotta, con moglie al seguito, all’Hotel Victoria Terme di Tivoli. Costo imbarazzante: 515 euro. C’era stato, dice, «per incontri prodromici all’attività termale in Abruzzo». Ciò che stupisce è la risposta che ha dato all’inviato del Fatto: «Lei si ricandida?». «Certo che mi candido. E perché non dovrei ricandidarmi?». La crisi dell’Italia sta tutta in questa domanda.