Marianna Baroli, Libero 15/3/2014, 15 marzo 2014
SIGNORA PANTOFOLA
Maria Antonietta ne possedeva 500 paia, le più preziose ricamate con fili d’oro e d’argento e ingioiellate da pietre preziose. Le pantofole, da secoli, appartengono alla vita di tutti i giorni. Potenti, artisti, e gente comune, sono tutti accomunati dall’utilizzo di un paio di ciabatte. Gabriele d’Annunzio, ad esempio, fu il primo tra gli illustri poeti a indossare pantofole in tutti i frangenti della vita tanto da essere soprannominato «il poeta in pantofole».
Per non parlare della passione per le pantofole dell’imperatrice Giuseppina, moglie di Napoleone Bonaparte, che ne possedeva addirittura 521 paia che amava abbinare con vestaglie o abiti da sera.
Da accessorio prettamente da casa, di quelli che fanno un po’storcere il naso all’idea di vederlo indossato, la ciabatta è divenuta un vero must. Irrinunciabile, e perché no, seducente, nei suoi modelli più preziosi e ricercati. Ecco quindi che la flanella o il bicolore della squadra del cuore, viene declinato in pelli preziose, sete e cachemire e diventa uno dei doni più graditi.
Prada, ad esempio, ha pensato alle donne più viziose creando un set di pantofole da camera con inserti in visone. Il prezzo? Circa 490 euro. Ma la pantofola, in tempi più moderni, assume un connotato in più: quello del simbolo del nuovo dandy per eccellenza, di quell’uomo alla moda ma che preferisce ai classici trend un’ostentazione di eleganza nel vestire e nel modo di comportarsi. Già nel ’64 l’attore William Holden la indossava sul set del film «Insieme a Parigi», dove interpretava, al fianco di Audrey Hepburn, un affascinante sceneggiatore. Oggi, vip e modaioli nostrani e oltreoceano hanno fatto proprio della pantofola il loro marchio, il simbolo che li contraddistingue. Flavio Briatore, imprenditore e primo tra i dandy del nostro Paese, è colui che ha aperto le danze anche in Italia sdoganando la pantofola e trasformandola da accessorio bruttarello a simbolo di stile. Momento clou della nascita della nuova moda delle ciabatte anche da esterno, il giorno delle nozze tra Briatore e Elisabetta Gregoraci quando l’imprenditore si presentò all’altare con delle pantofole marchiate FE, «FlavioElisabetta». Ma sono molteplici gli esempi del nuovo uomo dandy, da Lapo Elkann, che declina la pantofola in ogni tipo di stile, dalle più trasgressive in pelle e borchie fino al tessuto militare e al cavallino biancoe nero. Uno stile, quello dell’uomo in pantofola, che ha conquistato anche l’uomo più rock, da David Bowie al cantante Morgan. Affascinati dal ciabattone anche attori come Colin Firth che, se di giorno prediligono le loafers più classiche, impeccabili e mai sbagliate di Church (in pelle, da 520 euro, in velluto da 390 a 450 euro), in pigiama, in film come Bridget Jones e A Single Man, distruggono il mito dell’uomo dal fascino zero se in ciabatte. Più irriverente, invece, il modello di Jesse Eisemberg che in «The Social Network» gira per la città in pigiama, pantofole, calzino in vista e vestaglia. Ma le pantofole sono davvero un mondo unico nel suo genere. Amate e troppo spesso odiate, dividono l’immaginario che troppo spesso preferisce il piede scalzo alla morbida scarpa chiusa. Famigerate le pantofole di Ralph Lauren (circa 350 dollari), da abbinare a giacca da camera e pantaloni pigiama. Billionaire, di Flavio Briatore, le crea personalizzate. I prezzi, ovviamente, alle stelle: un paio con stemmi ricamati a mano si aggirano attorno ai 1.100 dollari.
Anche le donne si lasciano sedurre dalla nuova moda: Charles Philip è il marchio più amato tra uomini e donne che puntano allo stile un po’ androgino e un po’ dal sapore del passato. Imperdibili i modelli a righe, il must del marchio (da 159 euro) e le stampe irriverenti, come il maculato abbinato alle nappette rosse (da 149 euro). Amatissimo anche le Kitty loafers di Charlotte Olympia che, su una base nera, riproducono il musetto di una bellissima gattina (415 euro circa) da indossare con pantaloni skinny che lascino la caviglia ben scoperta.