Riccardo Luna, la Repubblica 15/3/2014, 15 marzo 2014
IL BANCOMAT ITALIANO PER I BITCOIN
Aspetterei un po’ prima di dire che il fenomeno Bitcoin è già finito. Sì, la notizia del crac di MtGox è stata un
colpo, che ha confermato i dubbi dei tantissimi scettici di questa controversa moneta digitale. E lo scoop di
Newsweek che ha annunciato di aver scovato il misterioso inventore dei Bitcoin, non ha affatto posto fine al mistero, visto che l’interessato, Satoshi Sakamoto, ha negato di essere lui e in Rete sono fiorite magliette con la scritta “Satoshi Samakoto sono io”. Tutto ciò costituisce un formidabile invito alla prudenza. Eppure se parlate con quelli che i Bitcoin li usano davvero per comprare prodotti e servizi il fenomeno è tutt’altro che finito. «La tecnologia che c’è dietro è fortissima e non sparirà per un crac», mi ha detto qualche giorno fa Sebastiano Scrofina, giovane startupper romano, che ha appena presentato il primo bancomat italiano per Bitcoin. Una macchina dove tu vai, metti i tuoi euro e sul
conto online trovi l’importo convertito in Bitcoin. Ora perché qualcuno sano di mente dovrebbe convertire i propri euro in Bitcoin? «La principale barriera è la difficoltà nel comprarli. Gli Atm Bitcoin risolvono questo problema. E non sono un solo gioco. Il primo Atm canadese è arrivato a transare 30 mila euro al giorno, quindi è anche un grosso business». Durerà, crescerà? Il tempo del verdetto finale credo sia molto vicino ormai.