Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  marzo 14 Venerdì calendario

DAI FLIRT CON I POTENTI ALLA CORTE DEI NARCOS LA DOPPIA VITA DI FEDERICA


Un aereo diplomatico per volare, quattro anni fa, tra i grandi della Terra riuniti a Toronto e un volo di linea Caracas-Roma per finire, ieri, in una cella di Civitavecchia. In mezzo un vita vorticosa fatta di feste tra Ibiza e Miami, viaggi in giro per il mondo, flirt con calciatori e imprenditori, gossip, paparazzi e una passione per la politica che, in cuor suo, avrebbe voluto coltivare magari in Parlamento.
Quel soprannome, “la dama bianca”, non ha portato fortuna a Federica Gagliardi, 31 anni, romana, un passato da modella e un futuro che, per ora, la vede accusata di traffico internazionale di cocaina. Di lei, sino a ieri, si erano perse le tracce. «Finirò nel dimenticatoio», disse con troppa disinvoltura nel luglio 2010 subito dopo essere scesa dall’aereo presidenziale che portava la delegazione italiana al G8 in Canada. Candidamente abbigliata, l’appellativo venne quasi automatico. Così come i pettegolezzi sulla nuova ragazza che il Cavaliere aveva notato solo pochi mesi prima, durante la campagna elettorale di Renata Polverini. Lei, Federica, lavorava nel comitato della futura governatrice del Lazio dove l’aveva portata Giulio Violati, marito di Maria Grazia Cucinotta e allora tesoriere della candidata Pdl. Lunghi capelli biondi, occhi grandi, labbra carnose: Berlusconi ne rimase folgorato. Quella sera le si avvicinò e le diede un buffetto sulla guancia, il gesto in codice per far capire agli uomini della scorta che avrebbero dovuto chiederle il numero di telefono. Da lì, il contatto diretto.
«Lo sapevano tutti che Federica aveva il cellulare del Cavaliere », raccontano oggi i suoi ex colleghi della Regione Lazio. Perché è nel palazzo sulla Cristoforo Colombo, assegnata alla segreteria generale, che la Gagliardi, dopo la vittoria della Polverini, inizia a lavorare. A giugno 2010 prende 4 giorni di ferie per raggiungere Toronto insieme al presidente del consiglio. «Chiesi a Berlusconi di fare un’esperienza internazionale e lui mi chiamò per il G8», spiegò Federica in un’intervista. Al rientro, le cambia vita. Tutti vogliono sapere se sia lei la fidanzata segreta del premier. Cominciano gli appostamenti dei fotografi e le incursioni nel bel mondo. Prima una lunga e amichevole frequentazione con l’ex ministro centrista Mario Baccini; poi viene immortalata sulla spiaggia di Miami con il calciatore Fabio Quagliarella. Nel mezzo, cene con Emilio Fede e con Marco Mezzaroma, che poi sposerà Mara Carfagna.
E un presunto flirt con Stefano Ricucci, ormai separato da Anna Falchi.
Quasi una doppia vita. Di giorno infatti Federica fa l’impiegata modello in Regione, anche a dispetto della Polverini che voleva cacciarla dopo la famosa discesa dall’aereo di Stato. Fino alla brusca telefonata dell’allora premier: «La Gagliardi non si tocca». E lei fu solo spostata in un ufficio più defilato. Da dove, sempre in tacchi a spillo e abiti aderenti, «anche alle nove del mattino truccata come se dovesse andare a una festa in discoteca», non ha mai smesso di sognare in grande. Nel 2007 lo aveva confidato al suo “capo” di allora, l’assessore capitolino al Commercio Gaetano Rizzo: «Diceva spesso che le sarebbe piaciuto fare politica». L’anno successivo ci prova pure. Candidata alle comunali per l’Idv. Andò malissimo: 24 voti. L’obiettivo finale, però, non cambia. Comincia a frequentare le feste e i politici che possono offrirle l’occasione giusta. Che arriva grazie a Berlusconi ma sparisce nel giro di poco. L’anno scorso, la Polverini lascia la Regione Lazio e Federica con lei. «Ci siamo visti per un caffè giusto un mese fa», racconta un amico ancora incredulo. «Mi disse che viaggiava molto, pensai avesse una storia con qualcuno che viveva all’estero. Era delusa: “Mi hanno tradito un po’ tutti”, sono state le sue parole ». Nel frattempo si era avvicinata al Centro democratico di Bruno Tabacci. Aveva provato a dare una mano alla lista civica di Ignazio Marino. Voleva rientrare nel giro, destra o sinistra, importava poco. Ora però tutti negano di averla persino conosciuta. E come una farfalla imprigionata in un bicchiere, la dama bianca ha smesso di volare.