Ernesto Ferrara; Massimo Vanni, la Repubblica 14/3/2014, 14 marzo 2014
CARRAI E LE POLEMICHE SULL’AFFITTO PAGATO “MA IO OSPITAVO IL SINDACO COME AMICO”
«L’ho pagato io quel-l’affitto. Ma l’appartamento non l’avevo preso per Matteo. Era il posto dove stavo io e l’avevo affittato molto prima che Renzi ci si trasferisse, che male c’è?» L’imprenditore Marco Carrai lo ammette senza problemi: il contratto d’affitto dell’attico di via Alfani, in pieno centro, era a suo nome. Matteo Renzi, già sindaco di Firenze, ci ha vissuto dal 2011 per quasi tre anni prendendoci la residenza. «Nel periodo in cui Renzi è stato sindaco ha avuto prima un appartamento in affitto. Non riuscendo poi a mantenerne il costo, quando dormiva a Firenze dormiva a casa di un amico», spiega lo staff di Renzi. «L’ospitalità che gli ho dato gli ha consentito di mantenere appoggio e residenza a Firenze», dice del resto Carrai nella lettera apparsa ieri su Libero. Da giorni però il quotidiano punta i riflettori sui cambi di residenza di Renzi e anche sulla C&T Crossmedia, la società che lavora per Palazzo Vecchio e che, indirettamente, vede proprio Carrai come comproprietario.
È nel novembre 2009 che Renzi, sindaco da cinque mesi, sposta la residenza da Pontassieve, dove abita con la famiglia, a Firenze. Affitta una mansarda di 80 metri quadrati in via Malenchini, a 200 metri da Palazzo Vecchio: il proprietario è Luigi Malenchini, marito di Livia Frescobaldi che sarà poi nominata con Carrai nel maggio 2012 nel Cda del Gabinetto Vieusseux quando Giuliano Da Empoli ne diventa presidente. È direttamente Renzi a firmare il contratto da 12mila euro l’anno per via Malenchini. Dove resta fino a marzo 2011, quando si trova un’altra sistemazione: «Lo sfruttava poco, forse non gli conveniva. Ma è sempre stato lui a pagare, mai fatto sconti», conferma Frescobaldi.
Per Renzi la nuova sistemazione è proprio l’alloggio di Carrai. L’imprenditore grevigiano a fianco di Renzi fin dai tempi della Margherita. Per il premier era ed è ancora oggi «Marchino», l’imprenditore e amico fidato che lo aiuta nelle relazioni internazionali e nel fund-raising. Proprietario dell’attico è però un altro imprenditore, Alessandro Dini. Carrai affitta da lui e Renzi ci trasferisce la residenza. In quel momento ‘Marchino’ è ad di Firenze Parcheggi: nel Cda però non viene nominato dal Comune ma dal Monte dei Paschi. Ed è alla fine di quello stesso anno, il 2011, che l’associazione dei musei comunali Muse affida a C&T Crossmedia il servizio di audio e videoguide per i visitatori di Palazzo Vecchio. Lo fa in seguito a una procedura (indagine di mercato) prevista dal Codice dei contratti pubblici. Da quel momento la Crossmedia incassa dal noleggio dei tablet ai turisti e riconosce all’amministrazione delle royalties.
Carrai, al momento dell’affidamento, non ha alcuna carica operativa in C&T Crossmedia. Ma indirettamente ne è comproprietario: il 50% di Crossmedia è nelle mani di D&C, la società di Carrai e Federico Dalgas. Solo il 29 marzo 2013 Carrai diventerà presidente di C&T. Avere a che fare con Palazzo Vecchio e pagare l’affitto al sindaco non configura però già un conflitto d’interesse? «In Italia non è impedito fare impresa. È tutto regolare e se non c’è reato non c’è niente di male. Dove sarebbe il conflitto d’interessi? C’è una legge che lo vieta? Ho diritto come gli altri a fare impresa », replica stizzito Carrai. Renzi intanto non è già più residente a Firenze: da gennaio è nei registri anagrafici di Pontassieve.