Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  marzo 14 Venerdì calendario

QUEL MEZZO MILIARDO DI EURO DI CUI NON SI HA PIÙ TRACCIA


OLTRETEVERE tutto è possibile. E lo sa bene la procura di Roma che da anni indaga sul riciclaggio attraverso i conti vaticati. L’inchiesta è molto vasta. Alcuni filoni sono stati chiusi, ma altri restano aperti. Si è conclusa la parte che riguarda i 23 milioni di euro, poi sequestrati, che si cercò di spostare nel 2010 dal Credito Artigiano a Jp Morgan. Si tratta di operazioni caratterizzate da omissioni punite dalle norme antiriciclaggio, per le quali rischiano il processo l’ex direttore dello Ior Paolo Cipriani e il suo vice Massimo Tulli, entrambi dimissionari. Questo è solo il primo capitolo di un’inchiesta molto più ampia. Ancora in fase di indagine, la parte sul riciclaggio contestato all’avvocato Michele Briamonte, come anche su altre ipotesi di riciclaggio finiti nel mirino della procura. Altro filone è quello che riguarda la fuga di capi dallo Ior. Poco meno di mezzo miliardo di euro è sparito infatti dalle banche con sede nel nostro paese dal 2009 al settembre del 2012 dai conti correnti dello Ior. Dati messi nero su bianco in un’informativa della guardia di finanza dalla quale è stato aperto un ulteriore procedimento.