Gianluca Ferraris, Panorama 13/3/2014, 13 marzo 2014
PITRUZZELLA, LO «SCERIFFO» CHE METTE IN RIGA LE AZIENDE
L’ultima a cadere è stata la multiutility Hera, colpita da una multa di 1,89 milioni di euro per abuso di posizione dominante nella raccolta differenziata di carta in Emilia-Romagna. La prossima potrebbe essere UnipolSai, sulla quale pende la spada di Damocle dell’istruttoria avviata il 19 febbraio scorso per il mancato rispetto dell’obbligo di cessione degli asset eccedenti la quota di mercato imposta del 30 per cento in ambito assicurativo: in caso di accertamento della violazione, la newco e la sua controllante Unipol rischiano fino alla cifra «monstre» di 1,6 miliardi di sanzione.
Senza dimenticare naturalmente le multinazionali del farmaco Roche e Novartis, punite per l’ormai noto «cartello» con una sanzione record da 180 milioni di euro che ha provocato anche l’apertura di un fascicolo da parte del pm torinese Raffaele Guariniello con le ipotesi di disastro colposo e associazione a delinquere. E poi ci sono banche, compagnie telefoniche, aerei e traghetti: dove c’è un consumatore colpito nel portafoglio, insomma, è molto probabile che nel corso degli ultimi due anni sia intervenuto lo «sceriffo». Soprannome che Giovanni Pitruzzella, dal novembre 2011 a capo dell’Autorità garante della concorrenza, si è meritato con il suo lavoro sul campo.
Sono soprattutto i numeri a descrivere il cambio di passo registrato dall’Antitrust in questo biennio: in totale le procedure avviate sono state quasi 800, con multe comminate nel 62 per cento dei casi contestati, contro una media precedente del 36 per cento. Dall’inizio del suo mandato a oggi Pitruzzella ha recuperato, complessivamente, circa 368 milioni. È una guerra piena di ostacoli, perché la quasi totalità dei provvedimenti finisce appellata prima al Tar e poi al Consiglio di Stato.
Le battaglie ingaggiate dall’Antitrust hanno già i primi riscontri positivi, come dimostra la sentenza che il 16 gennaio 2014, ribaltando il giudizio di primo grado, ha confermato la multa da 10,6 milioni alla società Pfizer in una vertenza simile a quella che ha coinvolto Roche e Novartis.
Siciliano, 54 anni, costituzionalista di rango, con cattedra all’Università di Palermo e insegnamento alla Scuola di specializzazione di diritto europeo, Pitruzzella ha un curriculum istituzionale lungo 20 anni: consigliere dei governi Ciampi e Dini, poi della Regione Siciliana, infine presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi, incarico che ha lasciato quando, nei primi mesi del governo Monti, è stato proposto come successore di Antonio Catricalà alla presidenza dell’Antitrust.
Decisamente lungo, e bipartisan, anche l’elenco dei suoi estimatori. Su tutti svetta il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che nella primavera del 2013 lo volle tra i 10 «saggi» indicati dal Quirinale per fare parte della commissione chiamata a studiare le riforme istituzionali.
A ingrossare le file degli ammiratori si sono aggiunti ai primi di marzo perfino molti grillini, dopo la maximulta alle case farmaceutiche Roche e Novartis. Non minor favore Pitruzzella riscuote dalla sponda renziana, che ha apprezzato le sue ripetute sortite su burocrazia e gare d’appalto pubbliche troppo farraginose.
Non a caso, sulla scorta del ventilato allentamento del patto di stabilità e con all’orizzonte un mandato residuo quasi del tutto coincidente con la legislatura, potrebbero essere proprio questi i fronti sui quali l’azione dello «sceriffo» si concentrerà nei prossimi mesi.
(Gianluca Ferraris)