Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  marzo 13 Giovedì calendario

IL BOT DEL REGNO VALE UN TESORO


I Bot del Regno d’Italia e gli altri titoli fuori corso costano caro al Tesoro: circa 5 milioni di euro solo nel 2013. A tanto ammontano le richieste di rimborso presentate da Agitalia, cui si rivolgono coloro che dispongono di titoli di Stato antichi, magari trovati per caso in soffitta. Le richieste presentate dall’Associazione per la giustizia in Italia riguardano anche vecchi buoni postali, libretti di risparmio rilasciati da banche non più esistenti e i titoli di credito degli anni Cinquanta per la ricostruzione dopo la guerra. A prima vista sembrano certificati senza valore. Invece no: in Alto Adige, per esempio, è stato da poco ritrovato un Bot monarchico da 100 lire, che oggi varrebbe 24 mila euro. «Nel 2013 abbiamo presentato richiesta di rimborso per 300 titoli. Alla loro valutazione provvede un commercialista esterno» spiega a «Panorama» Mario Marchetti, dell’Agitalia. Ottenere il rimborso non è proprio scontato: qualcuno deve testimoniare sulla data del ritrovamento, altrimenti scatta una prescrizione che pregiudica il pagamento dei titoli emessi oltre dieci anni fa. La metà delle richieste sfocia in patteggiamenti per evitare tempi lunghi e ottenere rapidamente il pagamento, anche se in misura ridotta.
(Francesco Bisozzi)