Paolo Colonnello, La Stampa 13/3/2014, 13 marzo 2014
DELL’UTRI: È STATO STRAORDINARIO, L’AVREI ASSUNTO A PUBLITALIA
Non ci pensa nemmeno un attimo: «Fantastico». Ridacchia: «No, guardi, di più: io l’ho trovato stra-or-di-na-rio!». Marcello Dell’Utri, ex senatore di Forza Italia, ex inventore di Forza Italia, ex presidente di Publitalia, ascoltato consigliere di Silvio Berlusconi e, incidentalmente, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa a 7 anni di reclusione in appello nonché a 8 mesi per abusivismo edilizio nella ex villa sul Lago di Como (poi venduta a Berlusconi), ieri sera ha scoperto un nuovo amore: Matteo Renzi. «L’ho ascoltato in tivù, mi ha incantato».
Lo avrebbe assunto a Publitalia?
«Di corsa! Avrei fatto un fatturato eccezionale».
Un bravo venditore.
«Bravissimo: ha sentito quando ha detto che se non riesce a fare la riforma elettorale “non è la fine di questo governo ma la fine della mia attività politica”? Be’, un grande. Così perentorio non ho mai visto nessuno. E’ davvero convincente. Ovviamente finché non farà ciò che ha detto... Ma ora siamo tutti con lui».
Meglio di Silvio?
«Ah, se riuscirà a fare ciò che dice, molto meglio. Perché poi, diciamo la verità, il povero Berlusconi non è riuscito a farlo».
Ma dove troverà i soldi Renzi, secondo lei?
«Non lo sappiamo, nessuno ha mai capito dove pensa di trovarli...Ma lui è talmente sicuro che ti fa quasi vedere che quei soldi li ha già sul tavolo. Merita tutto il nostro tifo. Guardi, sono rimasto sbalordito, dico la verità».
Ma la capacità di essere convincenti corrisponde a ciò che si vende davvero?
«Perché no? Non dobbiamo associare il concetto di venditore alla fregatura. Tutti dobbiamo saper essere dei venditori, anche un pensiero va venduto».
Certo che Renzi piace più alla destra che alla sinistra.
«Perché a sinistra non sono abituati a figure del genere, sono più sobri. Il piglio di Renzi è più usuale a destra».
Un consiglio da esperto venditore?
«Più che un consiglio, volevo mandare a Renzi un Sms con una poesia».
Una poesia?
«Si, non è mia ma di Giorgio Caproni, considerato ingiustamente un poeta minore»
Prego.
«Il titolo è: “il pieno trionfo”. E dice: Matteo non ti esaltare, tutto rimane (ricordalo!) da dimostrare».
Fine?
«Fine. Insomma, se avesse qualche esagerata velleità su se stesso, ricordi il monito di Caproni». E ride.