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 2014  marzo 13 Giovedì calendario

I TAGLI RISANANO IL MONTEPASCHI


Anche se in questi giorni l’attenzione sul Monte dei Paschi è concentrata più sugli assetti proprietari che sulle strategie industriali, i conti del 2013 ieri hanno dato prova del lavoro svolto finora ai vertici della banca.

Gli analisti hanno apprezzato soprattutto la ripresa del margine di interesse e delle commissioni nel quarto trimestre e la riduzione a doppia cifra dei costi (-12,7%), con risparmi di oltre 600 milioni in due anni. Piazza Affari ha pertanto premiato il titolo, che ieri ha chiuso la seduta in rialzo dell’1,36% a 0,22 euro a fronte di un Ftse Mib in calo dello 0,25%. «Abbiamo creato le condizioni per il recupero della redditività operativa», ha sintetizzato l’amministratore delegato Fabrizio Viola nel corso della presentazione del bilancio agli analisti, evidenziando che ora Mps presenta un minore profilo di rischio. A fine 2013 il core tier 1 è salito dall’8,9% al 10% (considerando la rivalutazione della quota in Bankitalia per 187,5 milioni), il patrimonio di vigilanza si è attestato a 12,816 miliardi e le attività ponderate per il rischio (Rwa) sono scese del 9% a 84,499 miliardi.

Per quanto riguarda le politiche di remunerazione degli azionisti, il ritorno al dividendo è previsto solo a partire dal 2016, mentre il payout è stimato sotto il 30%, come ha spiegato il cfo di Mps Bernardo Mingrone.

Inevitabilmente l’azione di pulizia sui crediti ha pesato sull’ultima riga del conto economico che segna una perdita di 1,43 miliardi (la stima degli analisti era di 900 milioni), comunque in netto miglioramento rispetto al rosso di 3,2 miliardi registrato nel 2012. Oltre alle perdite legate alla chiusura del derivato Santorini sul rosso hanno pesato rettifiche su crediti per 2,75 miliardi, un dato superiore alle attese degli analisti. A fine anno l’esposizione netta in termini di crediti deteriorati era di 21 miliardi, in crescita di circa 3,6 miliardi rispetto al 2012. Al 31 dicembre scorso la percentuale di copertura sui crediti deteriorati si è attestata al 41,8%, con una crescita di 80 punti base rispetto a un anno prima, con il coverage delle sofferenze pari al 58,8% (+90 punti base). Inclusi gli ammortamenti, la copertura del totale dei crediti deteriorati si è portata al 45,7% e quella delle sofferenze al 63,2%. L’assorbimento di patrimonio sarà comunque compensato dall’aumento di capitale da 3 miliardi che verrà lanciato tra il 13 maggio e il 1° luglio. L’accordo di pre-underwriting relativo all’operazione è stato rinnovato e le condizioni del consorzio resteranno immutate, come ha confermato ieri Viola. Dell’imminente ricapitalizzazione ha parlato anche il presidente Alessandro Profumo, intervenuto al congresso della Fabi: «La pianterei di parlare di nazionalità degli azionisti, parlerei della nazionalità delle aziende», ha puntualizzato il banchiere rispondendo così alle polemiche sul possibile ingresso di azionisti stranieri nel capitale della banca senese. «Non credo sia un rischio l’arrivo di azionisti stranieri, l’importante è che condividano le prospettive di medio e lungo periodo per il rilancio della banca», ha aggiunto Profumo. «A nuovi azionisti direi che le banche italiane sono a un buon prezzo». Sui prossimi stress test europei invece il presidente di Mps ha specificato che la banca si sente tranquilla «soprattutto per il fatto che posto che l’asset quality review sarà più sulla componente credito mentre gli stress test saranno più sul portafoglio finanziario e noi abbiamo chiuso l’operazione strutturata Santorini e lo spread è sceso tantissimo».