Paolo Siepi, ItaliaOggi 13/3/2014, 13 marzo 2014
PERISCOPIO
Anche il marito della Mussolini si è speso per le quote baby rosa. Maurizio Crippa. Il Foglio.
Silvio, tu uccidi il Pd! Tutti si voltarono a guardar Silvio. E quell’infame sorrise. Jena. la Stampa.
Mercoledì Renzi abbasserà le tasse. Il fenomeno sarà visibile per alcuni secondi anche in Italia, verso mezzanotte. Corrado Guzzanti, Facebook.
Laura Boldrini vanta un curriculum da santa subito come commissaria Onu per i rifugiati. Poi però, poco più di un’anno fa, entrò nel listino personale di Vendola e, non eletta da alcuno, anzi, all’insaputa dei più, fu paracadutata a Montecitorio nelle file di un partito del 3 per cento e issata sullo scranno più alto da Bersani, in tandem con Grasso al Senato, nella speranza che i 5 stelle si accontentassero di così poco e regalassero i loro voti al suo governo immaginario. Fu così che la donna che non ride mai e l’uomo che ride sempre (entrambi per motivi imperscrutabili) divennero presidenti della Camera e del Senato. La maestrina dalla penna rossa si mise subito a vento, atteggiandosi a rappresentante della società civile (ovviamente ignara di tutto) e sventolando un’allergia congenita per scorte, auto blu e voli di Stato. Salvo poi, si capisce, portare a spasso il suo monumento con tanto di scorte, auto blu e voli di Stato. Marco Travaglio. Il Fatto.
Il Nouvel Observateur ha definito Bernard-Henri Lèvy «un disc jokey delle idee». Del resto fu maoista e poi trozkista. E resta, nel profondo, un opportunista, il conformista simbolo dei benpensanti di Francia. Giulio Meotti. Il Foglio.
Se scriviamo «Job Act Obama 2011» su Google, ci accorgiamo che non ha nulla a che vedere con il mercato del lavoro. Renzi, prima di copiare, dovrebbe studiare l’inglese. Il Job Act di Obama si occupa di come finanziare start-up innovative. Noi abbiamo ancora in mente che devi dare soldi alle imprese così assumono un milione di persone. Giacomo Vaciago, economista. La Stampa.
Nel Pd c’è un gruppo dirigente di miserabili e il partito vive nella demenzialità. Vincenzo De Luca, sindaco Pd di Salerno. la Repubblica.
Angela Merkel è considerata la donna più potente del mondo. Anche quando non ride. Edelman. Il Fatto.
Nella politica italiana ci sono oggi tre poli che, di fatto, sono tutti all’opposizione. Fabrizio Rondolino. Il Giornale.
Efficace espressione del popolo romano: faccia da impunito. Leo Longanesi, Parliamo dell’elefante. Longanesi, 1947.
Vale ancora la pena di essere italiani? O è arrivato il momento di andarcene, di mandare per sempre (potendo) i nostri figli all’estero, di «migrare» come i pastori di D’Annunzio? Dobbiamo vivere noi tutti, anche gli adulti, con un piede dentro e uno fuori, come hanno fatto per secoli gli ebrei perseguitati dai colpi della storia? E l’ultimo che esce dall’Italia si ricordi di spegnere la luce. Guglielmo e Vittorio Zucconi, La scommessa. Rizzoli.
Chi sostiene l’opportunità dell’uscita dall’euro è orientato a dire che debba essere la Germania a uscire dall’euro. E, in effetti, sarebbe più facile così, una rottura ovviamente concordata, negoziata, della moneta unica. Un processo che salvaguardi l’Unione europea. Il paradosso è che si potrebbe arrivare al punto in cui uscire dall’euro diventa l’unico modo per salvare l’Europa. Sergio Cesaratto, docente di economia all’università di Siena.
Bel minchione quell’Enea! Trova da viver di rendita, senza fastidi, con una bella vedova. Clima ottimo, a Cartagine. E lui che ti fa? Ti pianta Didone, e tutto per obbedire agli dèi. Idiota e sagrestano! Per che fare, poi? Per andare a fondar l’Italia. Bel costrutto, non fo per dire. Il paese dove si pagano più tasse. Con gli Etruschi saremmo stati molto, molto meglio. Luigi Santucci, Il Velocifero. Mandadori, 1963.
Lavoravi dodici ore al giorno e non solo in campagna ma nelle fabbriche, con le mani nelle cinghie di trasmissione dei telai. Gli infortuni non ha idea. E paghe da fame. E se ti facevi male, nessuno ti pagava, anzi, ti licenziavano e via. Non avevi nessun diritto, contavi meno di una bestia. La legge, dice lei? La politica, i diritti civili, il Parlamento, lo Statuto albertino? Quella roba era per signori, solo loro votavano, tu non ne avevi diritto. Lei dice che la libertà, in Italia, l’avrebbe levata il fascismo? Ai signori magari l’avrà levata, ma i poveracci non ce l’avevano mai avuta. Le donne hanno votato per la prima volta nel 1946, ma pure i maschi, prima del fascismo, votavano in pochi; solo i signori, appunto, e noi poveri, il proletariato, contavamo meno di niente, meno delle zappe che adoperavamo e se ci riunivamo per protestare o scioperare, ci mandavano i soldati a spararci addosso. Poi dice uno che non si arrabbia. Antonio Pennacchi, Canale Mussolini. Mondadori.
Mio marito Roy Lichtenstein era di poche parole, timido ma con un forte sense of humour. Una volta fummo invitati a una festa in maschera. Volle vestirsi da Andy Wharol, spiegando: «Così, a chi mi rivolge la parola, posso limitarmi a rispondere: wow!». Doroty Lichtenstein. ilvenerdì.
Non avevamo playstation, videogiochi, televisioni via cavo al plasma, Cd, Dvd, dolby surround, cellulari personali, computer, chat room su internet. Avevamo però tanti amici. Da piccoli uscivamo di casa, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell’amico, suonavamo il campanello e lui era lì e uscivamo insieme all’avventura. Sì, lì fuori. Nel mondo crudele. Senza guardiani. Ma come abbiamo fatto? E lì fuori si organizzavano giochi di squadra con altri ragazzini. E qualcuno veniva escluso, ma non andava a piangere dallo psicologo dicendo che aveva subito un trauma. Enrico Vanzina, Commedia all’Italiana. Newton Compton editori.
Brontola contro la messa in italiano. La trova sciatta, senza poesia. «Si ricorda quel bel latinorum? Che piacere sentirlo!». Ma Bastiano Contrario non rivelerà mai, a nessun prezzo, che a sedici anni piantò il ginnasio e passò a ragioneria per un quattro in latino e un tre in greco. Nantas Salvalaggio, La provincia avvelenata. Mondadori, 1981.
Non ci può essere nulla di peggio del dover passare del tempo con una persona che non ha mai letto un libro. Questa è un’esperienza sopportabile solo se annegata nell’alcol. Michael Kruger, editore tedesco. Der Spiegel.
Foglie degli aceri del Monte Ogura / se avete un’anima / non cadete! / fino al passaggio dell’Imperatore / e del suo seguito. Il principe Teishin.
Solo chi ha conosciuto la fama può permettersi di godere le gioie dell’anonimato. Roberto Gervaso.