Emiliano Liuzzi, Il Fatto Quotidiano 13/3/2014, 13 marzo 2014
CINQUE STELLE, DI BATTISTA PAPARAZZATO IN AULA “GUARDAVO UNA PARTITA. MI SCUSO, MA CAPITA”
Il tono resta alla Di Battista, un po’ arrogante, come lo definiscono in Transatlantico. Piace alle donne, agli attivisti, forse anche a Grillo e a sé stesso. Sicuramente non ai suoi detrattori. “Capita di scrivere un’interrogazione o un post su Facebook”, dice lui. “Dopo 16 ore di discussione in aula capita. Come di guardare una partita di calcio. Però mi scuso”. Antefatto: Alessandro Di Battista, romano in grande ascesa nel Movimento, è stato pizzicato in aula mentre guardava una partita sul tablet. Di Battista sminuisce l’episodio. E la chiude così. Bazzecole, se consideriamo che oggi arriverà Gianroberto Casaleggio che si troverà davanti le espulsioni fatte e quelle che qualcuno si sente scivolare addosso, come Serenella Fucksia e Bartolomeo Pepe, sfiduciati entrambi dai meetup di appartenenza. Al momento pare che il provvedimento sia congelato: Casaleggio aveva già cercato di mediare con i dimissionari , lo stesso farà oggi. Fucksia, Pepe e Di Battista a parte, ieri sui tavoli delle redazioni è circolato il caso di Roberto Fico, presidente della commissione di Vigilanza Rai, portato a esempio come gran virtuoso. Fico nemici se ne è fatti diversi, perché a lui è toccata la spina della Tv pubblica. Ma deve fare politica e spende. I convegni e gli spostamenti per parlare con gli elettori hanno un prezzo. “In rete sta girando una falsa rendicontazione. La trasparenza è un dovere e non ho problemi a spiegare alcune delle voci”, spiega Fico. E così entra nel dettaglio per motivare come si sia giunti a oltre 13 mila euro, di cui circa 3.700 alle varie voci alloggio. “Ci sono mesi, come dicembre, in cui risultano inserite spese di gestione ufficio che andrebbero spalmate su tutto l’anno, o l’importo della agenzia immobiliare (ho dovuto cambiare casa) che dovrebbe ammortizzarsi per l’intera durata del contratto”.