Francesco Semprini, La Stampa 12/3/2014, 12 marzo 2014
LA CITTÀ USA SENZA TELEFONINI E WI-FI
Si chiama Green Bank, è una cittadina del West Virginia nel mezzo della «National Radio Quiet Zone», una zona schermata da ogni segnale elettromagnetico, compresi wi-fi, reti per telefoni cellulari e altri tipi di comunicazioni digitale. Un’area di quiete assoluta, divenuta meta ideale per chi rifiuta l’affannosa comunicazione compulsiva della società contemporanea e vuole recuperare un po’ di privacy. In sostanza chi vuole ritornare ai tempi in cui non si era raggiungibili a tutti i costi attraverso email, Sms, chiamate e chat varie, Green Bank è il posto ideale.
Come per i 36 cittadini americani, provenienti da diverse zone degli Usa, che nel 2013 hanno deciso di trasferire la propria residenza. «Ero affetta dal senso di panico quando vivevo in Iowa, un panico senza tregua», racconta Diane Schou, che ha viaggiato per oltre 1500 chilometri prima di raggiungere il villaggio di appena 147 abitanti. Per lei più che una scelta di privacy si è trattato di una necessità di salute: «Se qualcuno si trova vicino a me con un telefono cellulare mi causa gravi disturbi, come forti mal di testa e nausea - racconta la donna - da quando sono qui mi sento in gran forma come se ogni malattia mi avesse abbandonato».
Green Bank, cittadina nel cuore dei monti Appalachi, si trova nel mezzo di una zona di circa 1.300 chilometri quadrati chiamata «National Radio Quite Zone»: dato che ospita il più grande radiotelescopio del mondo, non può avere interferenze di nessun tipo per non alterare i segnali in ricezione.
Questo vuol dire che sono banditi wi-fi, cellulari, e qualunque tipo di comunicazione elettronica: un vero eldorado per chi rifiuta i ritmi comunicativi della vita moderna. Ma anche per chi, come Diane Schou, ha ricadute fisiche legate all’emissione di certe radiazioni.
Scientificamente si chiama «Electromagnetic Sensitivity», è una patologia su cui i ricercatori si danno battaglia da tempo. Circa il quattro per cento della popolazione americana, è affetta da questo sintomo, che però solo le autorità svedesi riconoscono come patologia medica. Questo vuol dire che solo nel Paese scandinavo chi è affetto può chiedere lo stesso sostegno sanitario di chi soffre di altri tipi di malattie.
Così negli Usa l’unico modo per ovviare alle ricadute da emissioni elettromagnetiche è vivere in posti protetti come Green Bank. Deborah Cooney ha lasciato San Diego appena ha saputo di questa oasi protetta: «La mia vita era una tortura, tutto è iniziato con un ronzio nelle orecchie che non mi faceva dormire, poi nausea. Era come se mi stessero avvelenando». Dopo il suo arrivo a Green Bank tutto è cambiato: «Qui sto bene, per me è stato come disintossicarsi».
Si chiama Green Bank, è una cittadina del West Virginia nel mezzo della «National Radio Quiet Zone», una zona schermata da ogni segnale elettromagnetico, compresi wi-fi, reti per telefoni cellulari e altri tipi di comunicazioni digitale. Un’area di quiete assoluta, divenuta meta ideale per chi rifiuta l’affannosa comunicazione compulsiva della società contemporanea e vuole recuperare un po’ di privacy. In sostanza chi vuole ritornare ai tempi in cui non si era raggiungibili a tutti i costi attraverso email, Sms, chiamate e chat varie, Green Bank è il posto ideale.
Come per i 36 cittadini americani, provenienti da diverse zone degli Usa, che nel 2013 hanno deciso di trasferire la propria residenza. «Ero affetta dal senso di panico quando vivevo in Iowa, un panico senza tregua», racconta Diane Schou, che ha viaggiato per oltre 1500 chilometri prima di raggiungere il villaggio di appena 147 abitanti. Per lei più che una scelta di privacy si è trattato di una necessità di salute: «Se qualcuno si trova vicino a me con un telefono cellulare mi causa gravi disturbi, come forti mal di testa e nausea - racconta la donna - da quando sono qui mi sento in gran forma come se ogni malattia mi avesse abbandonato».
Green Bank, cittadina nel cuore dei monti Appalachi, si trova nel mezzo di una zona di circa 1.300 chilometri quadrati chiamata «National Radio Quite Zone»: dato che ospita il più grande radiotelescopio del mondo, non può avere interferenze di nessun tipo per non alterare i segnali in ricezione.
Questo vuol dire che sono banditi wi-fi, cellulari, e qualunque tipo di comunicazione elettronica: un vero eldorado per chi rifiuta i ritmi comunicativi della vita moderna. Ma anche per chi, come Diane Schou, ha ricadute fisiche legate all’emissione di certe radiazioni.
Scientificamente si chiama «Electromagnetic Sensitivity», è una patologia su cui i ricercatori si danno battaglia da tempo. Circa il quattro per cento della popolazione americana, è affetta da questo sintomo, che però solo le autorità svedesi riconoscono come patologia medica. Questo vuol dire che solo nel Paese scandinavo chi è affetto può chiedere lo stesso sostegno sanitario di chi soffre di altri tipi di malattie.
Così negli Usa l’unico modo per ovviare alle ricadute da emissioni elettromagnetiche è vivere in posti protetti come Green Bank. Deborah Cooney ha lasciato San Diego appena ha saputo di questa oasi protetta: «La mia vita era una tortura, tutto è iniziato con un ronzio nelle orecchie che non mi faceva dormire, poi nausea. Era come se mi stessero avvelenando». Dopo il suo arrivo a Green Bank tutto è cambiato: «Qui sto bene, per me è stato come disintossicarsi».