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 2014  marzo 11 Martedì calendario

La cosa peggiore che può capitare a uno come me che per mestiere piglia per il culo il prossimo non è imbattersi in un prossimo molto vendicativo e particolarmente robusto che ti esprime il suo disappunto, invertendoti gli zigomi a cazzottoni

La cosa peggiore che può capitare a uno come me che per mestiere piglia per il culo il prossimo non è imbattersi in un prossimo molto vendicativo e particolarmente robusto che ti esprime il suo disappunto, invertendoti gli zigomi a cazzottoni. Tipo un fascistone trinariciuto alla Storace, per capirci. Né una querela (in uso tra i più civilizzati popoli di centrodestra) può far tremare chi ha affinato le sue arti per meglio fare di qualcuno lo zimbello di un intero Paese. Le querele per noi satiri sono come le medaglie per i generali o le cicatrici per Rambo: motivo di orgoglio e credibilità, più ne hai più sarai ricordato. No, la cosa peggiore che può capitare al satiro (e a me è capitata spesso) in risposta a qualche spiritosata non gradita è la "telefonata amicale". La telefonata amicale nel 99,9 per cento dei casi è effettuata da gente di sinistra. I miei. La "telefonata amicale" della gente di sinistra si struttura in un prologo medio/breve in cui il chiamante esordisce con ilare autoironia raccontando al chiamato quanto si è divertito con la strip a lui dedicata. "Mi hai fatto davvero ridere" è il pentaverbo di cui potrei azzeccare il minuto esatto in cui viene espresso, tante le volte che l’ho sentito (di solito al sesto del primo tempo). Perché poi c’è un secondo tempo. Ma andiamo con ordine. Dopo il pentaverbo arriva immutabile la rievocazione, da parte del chiamante, del luminoso cammino professionale del chiamato con citazione di tappe salienti. Più o meno all’ottavo del primo tempo arriva così un quadriverbo, il ben noto "ti ho sempre seguito", con cui il chiamante rinforza il concetto della grande stima che ha per il chiamato, che ha sempre letto, apprezzato e a volte ritagliato e appeso sul frigorifero. Poi arriva il secondo tempo. Inizia con il temuto triverbo (quadriverbo se arricchito dell’aggettivo "piccola"): "Solo una precisazione". Un triverbo temuto, temutissimo: il chiamato sa che è la porta del secondo tempo della telefonata amicale, il chiamato è conscio della slavina di precisazioni e distinguo che lo sta per seppellire. Il secondo tempo della telefonata amicale della gente di sinistra cui brucia il culo per essere stata presa per il suddetto (che di questo si tratta, amicale un par de palle) è infatti un lungo, tedioso, capzioso e acidino monologo su questo o quell’aspetto della personalità del chiamante che il chiamato non ha capito, ha interpretato male, ha travisato, realizzando così una strip o vignetta "che poteva venire molto più divertente, se, perdonami, lo dico proprio perché ti stimo, non fossi stato un po’ superficiale, anche se il livello è sempre altissimo". Dopo venti minuti di vivisezioni linguistiche e analisi semantiche della strip vignetta per vignetta, con cui il chiamante fa civilmente riflettere il chiamato sulla assoluta gratuità del suo attacco, il chiamato rimpiange il fascistone trinariciuto alla Storace che viene lì, in due minuti ti inverte gli zigomi, ma almeno non ti tiene un’ora al telefono per dimostrarti metafora dopo metonimia dopo sintagma che sei una merda, ché per questo ti ha chiamato, altro che cazzi. Perché quelli di sinistra, pure se civilmente e con alta qualità sintattica, si incazzano più degli altri. È chiaro perché. Perché noi siamo i buoni, noi siamo i tolleranti, noi siamo i corretti. Noi abbiamo a cuore le minoranze. Noi non siamo fascisti, razzisti, egoisti. Noi non siamo volgari. Noi non siamo Berlusconi. Pertanto non possiamo essere satireggiati. Anzi, sì, ci mancherebbe, siamo democratici e la satira deve essere libera, però non oltre i limiti di quello che a noi sembra corretto, siediti e sta a sentire che te li spieghiamo per una tua crescita. Stefano Disegni su Luca e Paolo da Stefano Disegni su Luca e Paolo da "Sette" Ho fatto strip sul vulvomaniaco di Arcore e su Papa Ratzinger (satiricamente mai troppo rimpianti) che non farei vedere ai bambini, ma nessuno s’è mai fatto sentire. Le uniche "telefonate amicali" le ho ricevute da registi, presentatori, deputati, scrittori invariabilmente belli, buoni, civili e di sinistra. Loro. L’Ego, meno.