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 2014  marzo 11 Martedì calendario

IN 40 MILIONI VIAGGIANO CON PASSAPORTI FASULLI


Prendete una nazione europea come la Polonia e immaginatela come un immenso contenitore di passaporti rubati o falsificati. Circa 40 milioni di documenti. È questa la cifra che si trova archiviata nei computer dell’Interpol. Un mare di “pezzi” che, nelle mani sbagliate, permettono l’accesso alle frontiere o, come nel caso dei due passaporti rubati usati sull’aereo MH370 della Malaysia Airlines, per imbarcarsi su un volo internazionale.

NON SI tratta di un segreto, la cifra impressionante di passaporti negli archivi informatici dell’Interpol è stata ripresa anche da testate giornalistiche anglosassoni – come The Telegraph – che si occupano dell’aereo scomparso e dell’ipotesi terrorismo legata alla presenza di due passeggeri imbarcatisi con altrettanti documenti risultati rubati a Phuket, in Thailandia, a un cittadino italiano e un austriaco: Luigi Maraldi e Christian Kozel.
Il commercio di passaporti rubati e rivenduti nel sud-est asiatico è più florido di quel che si pensi, tanto che esperti australiani di anti terrorismo – che costituiscono l’occhio occidentale in quella parte di mondo – ritengono che sui voli internazionali di quel tipo (il boeing in questione era partito da Kuala Lampur con destinazione finale Pechino) la media di passeggeri che viaggiano con falsa identità è di almeno due-tre passeggeri su 200. Proprio Phuket, Pattaya e Bangkok sono i luoghi della Thailandia dove è molto facile ottenere, pagando, un passaporto falso; l’affare è in mano alla criminalità locale o a gruppi di indiani e pachistani. Una merce che interessa in particolar modo migranti di nazionalità che per svariate ragioni sanno che la loro richiesta per vie ufficiali non avrà successo. Non si tratta di prezzi per tutti: un passaporto arriva anche a 2000 euro, il costo dipende pure dalla nazionalità, quelli europei sono più appetibili, e dalla scadenza.
Tra gennaio 2012 e giugno 2013 sono stati smarriti o rubati circa 60 mila passaporti e non ci vuole per forza un ladro patentato per sottrarli: nelle località turistiche della Thailandia è prassi chiedere i passaporti per acconsentire al noleggio di scooter o moto d’acqua. È la dinamica raccontata dall’italiano Luigi Maraldi che poi denunciò la scomparsa del documento.

QUANTI hanno pensato a una azione terroristica sottolineano che c’è una strana coincidenza: entrambi i biglietti sono stati comprati nella stessa circostanza e modalità; viaggio di sola andata, ed emessi da un’agenzia di viaggio di Pattaya, in Thailandia, lo stesso paese dove erano stati rubati. È spuntato il nome di Alì, iraniano d’origine su cui la polizia svolge accertamenti: avrebbe prenotato lui i due biglietti. Di certo qualcosa sui controlli al momento dell’imbarco all’aeroporto non ha funzionato perchè le due persone che hanno mostrato i passaporti con le identità europee non erano neppure asiatiche, come in un primo momento era stato detto dalle autorità, ma di colore: lo ha fatto intendere il capo dell’aviazione civile malese Azharuddin Abdul Rahman, ieri, quando dinanzi ai cronisti che insistevano per avere gli identikit dei due ha risposto: “Conoscete quel calciatore che si chiama Balotelli?”, facendo intendere appunto che si trattava di passeggeri di pelle nera. Non c’è stato neppure il controllo incrociato con il database dei passaporti rubati; sarebbe bastato per non permettere il loro imbarco.