Dina D’Isa, Il Tempo 11/3/2014, 11 marzo 2014
AMBRA: «NESSUNO SI SALVA DAI TRADIMENTI DI COPPIA»
Tradimenti, infedeltà e trasgressione: tutto si può fare purché la famiglia resti salda e intoccabile. Anche se a volte basta poco per rompere l’apparente tranquillità: una coincidenza banale, la mancanza di attenzione nei confronti di un dettaglio, una distrazione improvvisa può capitare a chiunque, ed ecco che tutto cambia, si scatenano conseguenze capaci di sconvolgere la vita di un’intera famiglia. Questo il fil rouge del film di Angelo Longoni «Maldamore» che dimostra come un semplice interfono per bambini, lasciato acceso per sbaglio, svela, nella stanza accanto, i segreti inconfessabili di due persone ai reciproci partner. Tra comicità e amarezza, in un susseguirsi di accadimenti imprevisti, i personaggi del film sono costretti a compiere un percorso che li modificherà radicalmente attraverso la scoperta delle vicende nascoste di tutti gli altri.
Tutti prenderanno atto dell’esistenza di compromessi, di segreti, tradimenti e dovranno ricominciare la loro vita imparando a perdonare se stessi e gli altri. Ognuno di loro comprenderà che l’amore è assolutamente ingovernabile e non può essere sottoposto alle ferree regole delle convenzioni. Su tutti i giochi passionali e amorosi domina il tempo, grande nemico della passione, dell’attrazione e dell’amore: ma se da una parte il tempo trasforma i sentimenti riducendone gli slanci irrazionali, in compenso ha il pregio di rendere le persone più lucide, più accondiscendenti, più comprensive e meno inclini alla gelosia. Il tempo regala all’amore saggezza e maturità, rendendolo più importante e più solido: questo è ciò che imparano i personaggi di «Maldamore». Il film, dal 13 marzo distribuito in 250 sale da Bolero, è ambientato a Trento e interpretato da Ambra Angiolini, Luisa Ranieri, Alessio Boni e Luca Zingaretti, con la partecipazione di Claudia Gerini, Eugenio Franceschini, Miriam Dalmazio, Eleonora Ivone, Ettore Bassi e Adolfo Margiotta. Le musiche sono di Sergio Cammariere e produttrice della pellicola, dove compare in un cameo, è Maria Grazia Cucinotta.
Boni e Ranieri nella commedia stanno insieme, ma si tradiscono a vicenda e di conseguenza, una volta scoperti i reciproci tradimenti, si lasciano. Zingaretti è un impenitente donnaiolo e la Angiolini finisce per cacciarlo di casa. Una storia divertente nella quale tutti si possono identificare, una commedia brillante sull’amore e i suoi derivati.
Ambra Angiolini interpreta Veronica (nel film moglie di Luca Zingaretti) che si diverte a raccontare il suo personaggio come «una madre e compagna troppo presa dalle sue regole di vita per essere felice. La mia coppia è patologica: lei è troppo rigida e lontana da sè, lui troppo concentrato su altro. E soprattutto sulle altre. Mi sono divertita a vivere un’adolescenza tardiva nei panni di questa donna che comincia a sentirsi vecchia. E per me il confronto con l’età, nelle scene d’amore con un ventenne per esempio, è stato difficile, forse sentivo la tematica troppo vicina. In generale, sappiamo tutti che le coppie vivono molti dolori, non devi ignorarli ma affrontarli. Questo è un film rivoluzionario, abbiamo liberato gli amanti da armadi e lavatrici per portarli alla luce del sole. Nella coppia è sano mantenere un po’ di mistero e di egoismo. Nella vita reale vedo tanta gente che vive in maniera dolorosa, ma anche normale, il tradimento: è una cosa che succede, è inutile nasconderlo. La coppia mia e di Zingaretti è la più patologica nel senso che avverte effetti collaterali sul corpo: abbiamo perso di vista il matrimonio, e la malattia è diventato lo stare insieme. Io interpreto una traditrice emotiva, una casalinga che si sente vecchia, ha una figlia piccola e non si vede interessante: una sensazione comune a molte donne che spero di rappresentare al meglio. Nessuo è immune dal tradimento non c’è vaccinazione, non c’è medicina, nessuno può essere preservato dal commetterlo».
Suo marito è un playboy «patologico» e seriale (nello specifico Luca Zingaretti) il quale ha sottolineato come «nella nostra coppia le corna non sono la cosa peggiore. È più grave non aver nulla da raccontarsi la sera o toccarsi di spalle, senza guardarsi, come succede ai nostri personaggi».
Mentre per il regista Longoni si tratta soprattutto di «un manuale dei sentimenti, ispirato al "Simposio" di Platone, perché un giuramento d’amore non ha valore e la trasgressione è veniale: i conflitti d’amore, visti da fuori, sono commedia, ridicolo. Il tempo gioca a sfavore della coppia, ma insieme rende più inclini al perdono».
«Non credo nella contrattualizzazione dell’amore - ha aggiunto Boni - Il suggello del mio amore non ha bisogno di un contratto, ma insieme non c’è bisogno di un tradimento per portare avanti il rapporto di coppia».
Concorda la Ranieri, sottolineando come «dopo anni una coppia debba reinventarsi» e la «importanza di tenersi il 2% del tempo per sè: non bisogna concedersi totalmente, perché si rischia di annullarsi».
Dina D’Isa