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 2014  marzo 12 Mercoledì calendario

FACILE

«Niente di ciò che faccio è facile… Ecco perché lo faccio» (Zlatan Ibrahimovic).

ESSENZIALITA’ «Il calcio mi manca nella sua essenzialità: la partita. La domenica provo spesso un senso di vuoto. Tutto il resto, allenamento e grancassa mediatica, non mi mancano» (Ronaldo).

ERRORI «Non tutti nascono Totti, Messi, o Cassano, che a 18 anni facevano cose che non riescono ad altri. Per maturare servono tempo e partite. Io ho fatto i miei errori: forse non affrontavo il mio lavoro come ora al cento per cento. Ma è anche vero che la maturità porta con sé l’equilibrio» (Stefano Okaka).

FANTASIA «Gli italiani, come gli spagnoli, amano la propria cultura e pensano che non si possa ambiare il modo in cui sono fatti. Io credo invece che debbano conservare i loro lati positivi – le intuizioni, le capacità di improvvisare – imparando però a lavorare seguendo un progetto, un metodo di lavoro. Quando allenavo in Inghilterra cercavo di combinare l’organizzazione degli inglesi con la fantasia degli spagnoli» (Rafa Benitez).

NERVI «La parte atletica dell’allenamento a me non è mai piaciuta, la parte tecnica, con il pallone, è un piacere. Noi attaccanti siamo fatti così: ci piace giocare, viviamo sui nervi e il nostro è un gioco di scatti; la corsa dovrebbe essere per i centrocampisti» (Mauro Icardi).

PAZZO «Mio padre aveva gareggiato un po’ e la cosa mi aveva conquistato. Ma già da piccolo mi piaceva andare veloce in bici, cercavo la collina più alta per buttarmi giù sparato in discesa ed essere più rapido degli altri. Volevo passare come il più pazzo di tutti» (il pilota della Red Bull Daniel Ricciardo).

VEZZO «Ho iniziato a tingermi i capelli quando ero ragazzo, è un piccolo vezzo. Il biondo piace a mia moglie Sara, perciò credo che lo manterrò ancora per molto tempo» (Jonathan Biabiany).

CROCIATA «Non sono qui per combattere una crociata. Non voglio dimostrare niente, non mi interessa. Sono un pilota da corsa. Un pilota che è stato bravo a strappare una chance e adesso ha intenzione di sfruttarla» (la collaudatrice della Williams Susie Wolff).

BANDIERE «Ci sono troppe incognite per questa nuova stagione di F1. Ed è inconcepibile che ci siano stati solo 3 test in una fase di svolta epocale. Abbiamo visto più bandiere rosse in queste prove che in una piazza durante una manifestazione politica» (l’ex pilota Giancarlo Minardi).