Mario Frongia, La Gazzetta dello Sport 8/3/2014, 8 marzo 2014
UNA VITA DA LOPEZ
La foto sul telefonino la dice lunga: la spiaggia del Poetto, un thermos e il logo del Penarol. «Ci tengo il mate. Lo bevo ogni giorno alle 7.30 e alle 18. Un complice? Larrivey. Ma ora è in Spagna». Diego Lopez, segreti e umori. In salsa sudamericana. Sensazioni forti. Da conducador. Pronto a tutto. Anche all’esonero andata e ritorno in 24 ore. L’allenatore del Cagliari tra presente e passato. «Con 28 punti non siamo fuori ma la strada è giusta. Con il Catania dobbiamo giocare a calcio. Serve testa e tanta determinazione».
Lopez, qual è il top undici dei suoi 12 anni al Cagliari?
«Chimenti, Pisano, io,Bianco e Agostini. In mediana Abeijon, Conti e O’Neill, Zola dietro Muzzi e Suazo. In panca, Marchetti, Villa, Maltagliati, Astori, Gobbi, Beretta, Langella e Matri. Mica male».
Quale è stato il momento più difficile?
«Il secondo anno della B, mi pare nel 2001. Ci cantavano “Se scendete in C…”. Arrivò Sonetti, ci salvammo».
Il più duro da marcare?
«Ronaldo. Attualmente, Tevez».
Chi le piacerebbe allenare?
«Mi tengo i miei. Di certo, a Iniesta si ha poco da dire».
Fuori i nomi dei tecnici da cui ha rubato di più
«Allegri per la gestione del gruppo, Ventura per la preparazione della partita, Giampaolo per la tattica».
Dimentica le sortite di Massimo Cellino?
«Abbiamo un dialogo normale, continuo e senza pressioni».
Alle “Panchine” di Coverciano, chi ha votato?
«Mazzarri e Nicola. E mi ha colpito la personalità di Ancelotti».
La notte del dopo Livorno il trolley era pronto?
«L’esonero è un rischio del mestiere. Ma ho sempre avuto la fiducia del presidente. L’anno scorso ne abbiamo perse sei di fila e mi incoraggiava».
Quanto pesano sulla squadra le vicende extra calcio?
«Siamo concentrati sul campo. Ma si parla di cessione del Cagliari e di Leeds più che del disastro stadio: una vergogna per il calcio italiano nel mondo. Con il Sant’Elia al completo avremmo più punti».
Qual è il valore aggiunto del Cagliari?
«Lavoro e gruppo solido. Gli abbracci dopo il 3-0 con l’Udinese spiegano la nostra forza».
Murru fa panca e gioca in Under 21, Sau va in Nazionale e sta fuori al Cagliari. Perché?
«Murru ha 19 anni, sta maturando. Credo in lui anche se gioca Avelar. Sau passa un periodo un po’ così. Anche avergli tolto il gol regolare con la Samp, inquadra il momento. Ma saprà cogliere l’occasione. La chiamata di Prandelli è un bel segnale».
Cossu, Conti, Nené e Avramov in scadenza di contratto. Problemi?
«No. Chi gioca ha la mia fiducia e quella della società».