Andrea Tosi La Gazzetta dello Sport 8/3/2014, 8 marzo 2014
BIABIANY: «QUESTO PARMA CORRE COME ME»
Dentro al record dei 14 risultati utili del Parma c’è anche il record della correttezza di Jonathan Ludovic Biabiany, l’esterno parigino originario della Guadalupa, che dopo 24 partite di campionato per un totale di 1.799’ di gioco, non è mai stato ammonito. In questa classifica del fair play, Biabiany comanda davanti al veronese Agostini e al milanista Abate. «Per natura sono una persona tranquilla e riflessiva anche fuori dal campo, ce ne vuole per farmi arrabbiare – dice l’attaccante –. Perciò non mi piace disperdere energie nervose per protestare con gli arbitri, perché di solito serve solo per prendere un’inutile ammonizione. Poi nel mio ruolo e con la mia velocità è più facile che siano gli avversari a fare fallo su di me...».
A proposito della sua velocità, è stato scritto che lei avrebbe un tempo olimpico sui 100 metri.
«C’è molta letteratura, non ho mai fatto test ufficiali. Quando ero al Modena, il preparatore mi misurò in 10”30 manuale. Poi non ho avuto altri riscontri. Sono veloce ma non sono uno sprinter».
Biabiany, oggi corre più forte lei o il Parma?
«Guardando i risultati, certamente il Parma. Io ci metto la gamba, la squadra tutta la sua forza. Sapevo dall’inizio della stagione che avremmo fatto un campionato importante. Le qualità non ci mancano e Donadoni ci fa giocare al calcio nel modo giusto»
Quando ha capito che la squadra stava cambiando passo?
«Negli scontri con le grandi. Abbiamo perso contro Roma e Juve giocando alla pari. Ci serviva una scintilla, si è accesa vincendo a Napoli. La crescita si è consolidata battendo molte squadre di bassa classifica. Segno di maturità».
A gennaio lei era in partenza. La volevano il Milan, la Lazio e anche in Cina. Alla fine è rimasto.
«Sono state tutte trattative uscite nell’ultima settimana di mercato. Nessuna mi è apparsa completamente adatta a me, inoltre il Parma non voleva cedermi a tutti i costi. Ha lasciato che decidessi io e il presidente Ghirardi mi ha offerto l’allungamento del contratto fino al 2018 facendomi sentire un giocatore importante e al centro del progetto del club che vuole ritornare al livello di 15 anni fa. Non è stato difficile decidere di rimanere».
Il Guangzhou sembrava vicinissimo...
«C’è stato un contatto molto forte. Però più che i soldi hanno contato le motivazioni. Al Parma posso raggiungere traguardi più importanti e stimolanti in questa fase della mia carriera».
A 26 anni è alla terza stagione a Parma in due periodi. Ormai è casa sua?
«Qui sto bene. A Parma sono nate le mie bambine Kelis di quasi 2 anni e Joyce di 3 mesi. Sono legato a questa città. Però è difficile fare previsioni, nel calcio non bisogna mai dire mai».
L’Europa è vicina, la sfida contro il Verona è decisiva?
«Sono tre punti pesanti ma se battiamo il Verona e poi perdiamo le prossime gare tutto sarà inutile. Dovremo continuare a fare bene anche nelle successive 11 giornate. Questo è il momento di tirare fuori tutto il nostro cuore per raggiungere l’Europa».
All’andata avete perso con qualche recriminazione.
«A Verona non meritavamo di perdere. La rivincita ci sta ma senza caricarla troppo perché non è nel nostro spirito piangere su quello che abbiamo lasciato per strada. Dovremo attaccare con giudizio evitando le loro ripartenze e chiudendo gli spazi a Toni, un campione senza età. Dicevano che era vecchio, invece continua a fare gol».
Il Biabiany in versione biondo platino piace ai tifosi?
«Ho iniziato a tingermi i capelli quando ero ragazzo, è un piccolo vezzo. Il biondo piace a mia moglie Sara, perciò credo che lo manterrò ancora per molto tempo».