Vittoria Puledda, Affari&Finanza 10/3/2014, 10 marzo 2014
INTESA-SANPAOLO LA BANCA DI SISTEMA NON ESISTE PIÙ
Un tempo c’erano le reti di partecipazioni, i salotti più o meno buoni, il capitalismo relazionale e, sopra tutto, la banca di sistema, con una mission politica importante quanto il conto economico. Ebbene, è passata solo una manciata di anni (e un paio di amministratori delegati) ma lo schema che era tanto caro a Corrado Passera sembra andato in soffitta senza tanti riguardi e ancor meno rimpianti. Così, negli ultimi mesi, Intesa SanPaolo ha venduto un pacchetto di Generali (con una plusvalenza, che di questi tempi non fa male) e altrettanto ha fatto la settimana scorsa con un pacchettino di Pirelli. Andrà avanti, come hanno più volte spiegato i vertici attuali del gruppo e del resto l’elenco delle partecipazioni cedibili (tutte tranne quelle strategiche bancarie, ha spiegato l’ad Carlo Messina) è lungo, dai treni di Ntv ad Alitalia, a Telecom passando per Nh Hotel Italia, a quella forse più impegnativa da mollare, Rcs... Non tutto è smontabile dall’oggi al domani, ma appena le condizioni lo consentiranno si procederà, hanno spiegato i vertici della banca. Una strategia che peraltro ha due alleati di ferro: le Fondazioni (che da un po’ hanno manifestato la loro allergia al metodo della banca di sistema) e i criteri di Basilea 3, che prevedono assorbimenti di capitale importanti per le partecipazioni. La stagione delle dismissioni - grandi e piccole - è destinata a proseguire.