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 2014  aprile 09 Mercoledì calendario

IL GALILEO NON EMESSO


Mentre si approssimano le scadenze per il rinnovo degli incarichi ai vertici delle grandi aziende controllate dallo Stato, può essere utile conoscere una piccola storia che riguarda le Poste italiane: la storia del francobollo celebrativo per il 450° anniversario della nascita di Galileo Galilei. L’anno filatelico della Repubblica avrebbe dovuto essere inaugurato, lo scorso 15 febbraio (data di nascita dello scienziato pisano, nel 1564), dall’emissione di un francobollo raffigurante una statua scolpita nell’Ottocento da Aristodemo Costoli: il risoluto Galileo degli Uffizi che fieramente brandisce il telescopio grazie al quale ha ripensato l’universo. Per l’occasione il Comune di Pisa, l’Università e la Scuola Normale avevano organizzato un piccolo evento culturale: non solo un burocratico annullo del francobollo allo sportello delle Poste centrali, anche un incontro pubblico all’Università, un’esposizione alla Normale di alcune edizioni galileiane di pregio, eccetera. Ma ecco che alla vigilia, il 14 febbraio, un comunicato delle Poste annuncia sospesa l’emissione del francobollo, per "problemi tecnici" sopravvenuti presso l’Istituto Poligrafico dello Stato. Costringendo il Comune di Pisa, l’Università e la Normale a cancellare last minute le cerimonie collegate. Il 17 febbraio le Poste spiegano che la «particolare ricchezza e fine lavorazione del bozzetto» hanno impedito di «procedere a quelle brusche accelerazioni produttive richieste per consentire
di rispettare comunque le date di emissione». Dopodiché, il 27 febbraio, le stesse Poste fanno sapere che l’emissione del francobollo di Galileo è rinviata a «data da definire» (in compenso, è ben definita per il 12 maggio l’emissione di un francobollo celebrativo della Nutella). Così, quattro secoli dopo i primi guai incontrati dallo scienziato davanti al Sant’Uffizio, Roma è tornata a punire Pisa. Così Galileo è stato nuovamente condannato. Ma questa volta (consoliamoci) soltanto in effigie.