Luigi Accattoli, La Lettura - Corriere della Sera 9/4/2014, 9 aprile 2014
DUE SCHIAVI, MOLTI PAPI: IL MESTIERE DEI SANTI
Quando cercano santi da proclamare, agli uomini di Chiesa viene spontaneo cercarli tra le proprie file o nelle immediate vicinanze: ecco perché tra i canonizzati sono così numerosi i vescovi e i Papi (un’ottantina), i religiosi e le religiose. È raro che si avvedano di santità che escono da quei modelli, impersonate da sposati, o da uomini e donne che svolgono attività profane. La prevalenza della santità canonica è stata quasi totale dal Concilio di Trento al Novecento, mentre prima c’era più varietà.
A pescare fuori dai conventi e dalle canoniche si è tornati ultimamente: a partire da Pio XI sono stati proclamati beati e santi padri e madri di famiglia e coppie di sposi, uno zingaro spagnolo e una schiava africana (un altro risale ai primi secoli), indiani delle Americhe, catechisti di Papua Nuova Guinea e dell’Africa nera, laici vissuti in ogni tipo di professione.
Quella dei santi sposati è una questione sensibile. Secondo un’indagine condotta nel 1988 dalla Comunità di Caresto sui «mille santi più noti» del calendario cattolico si aveva — a quella data — questa ripartizione: «Il 93% sono celibi e consacrati e solo il restante 7% persone con famiglia». Per il Giubileo delle famiglie, il 15 ottobre 2000 in piazza San Pietro fu cantata una «litania dei santi sposati» composta per l’occasione e in essa furono invocati i santi Zaccaria ed Elisabetta, Gioacchino e Anna, Aquila e Priscilla (che sono coppie del Nuovo Testamento); Paolino e Teresa, Gregorio di Nissa, Monica, Macrina (che sono dei primi secoli cristiani); Enrico e Cunegonda, Brigida, Francesca Romana, Rita da Cascia (che appartengono al Medio Evo). Il più recente di quei santi era Tommaso Moro (1478-1535): dopo di lui, per avere un altro santo sposato occorre arrivare a Gianna Beretta Molla (1922-1962) proclamata da Giovanni Paolo II nel 2004. Attenzione però a ritenere che tra i santi riconosciuti vi siano stati pochi poveri: molti tra gli ecclesiastici canonizzati sono vissuti in povertà, o nell’ascetismo, e moltissimi erano figli del popolo minuto, passati poi nei ranghi del clero.
Il 27 aprile verranno canonizzati i papi Roncalli e Wojtyla: il primo era nato da contadini e il papà del secondo era un militare di truppa. Ma lo stesso si può dire di tanti tra i santi più noti: da Pier Damiani a Caterina da Siena, a Giovanni Bosco.