Umberto De Giovannangeli , l’Unità 8/4/2014, 8 aprile 2014
L’EUROPA PARLA DI SANZIONI MA VENDE ARMI A MOSCA
Da un lato fanno a gara a chi usa le parole più forti e indignate per denunciare l’«aggressione russa» all’Ucraina. Dall’altro lato, però, non smettono di fare affari con l’aggressore moscovita. Affari miliardari. Affari di armi. Una «doppiezza» che investe diverse cancellerie europee. Partendo da Parigi. L’altro ieri a Bruxelles è andato in scena il vertice straordinario sull’Ucraina dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea. Ore di discussioni, un documento finale molto duro nei confronti di Mosca, minaccia di sanzioni. Ebbene nello stesso giorno, e nella stessa sede, il presidente francese, Francois Hollande, ha confermato senza alcun imbarazzo che il contratto da 1 miliardo di euro, firmato nel 2011,perlavendita di due modernissime navi da guerra della «classe Mistral» (portaelicotteri d’assalto anfibio)è ancora valido e sarà onorato.
AFFARI MILIARDARI. «Noi rispettiamo i nostri contratti. Non siamo ancora a quel punto (di rompere il contratto) e speriamo di evitare di arrivarci » ha spiegato ai giornalisti a Bruxelles l’inquilino dell’Eliseo. La Mistral, con un ponte di volo di199metrie16.500 tonnellate di dislocamento) può trasportare fino a 16 elicotteri, 4 mezzi da sbarco e 13 carri armati e centinaia di soldati e rappresenta per Mosca un’importante occasione per ammodernare la flotta piuttosto invecchiata, con unità progettate proprio per coordinare ed effettuare operazioni di sbarco. La prima nave da guerra, battezzata Vladivostok, è stata varata lo scorso anno e sarà consegnata alla marina russa a ottobre. La seconda è ancora in costruzione. fare buoni affari con Mosca è un continuum della Francia, indipendentemente dal colore politico del Presidente. La firma degli accordi di vendita delle due navi risale al 2010, quando all’Eliseo risiedeva Nikolas Sarkozy.
Lette con il senno dell’oggi, le seguenti considerazioni suonano sinistramente profetiche. Una tale operazione di compravendita potrebbe ribaltare anche le relazioni del Cremlino con i Paesi vicini. E infatti, come spiegava allora il Kaarel Kaas, un think tank internazionale con sede a Tallinn, «se una nave del genere dovesse entrare in possesso di Mosca, i rapporti di forza tra questa e l’est Europa potrebbero modificarsi». Di più. L’accordo franco-russo – annotava The Economist – porterebbe a due conseguenze piuttosto “ovvie” su altri Paesi: su quelli del Baltico, la Lettonia, la Lituania e l’Estonia, i membri più vulnerabili della Nato e, dall’altra parte, su quelli affacciati sul Mar Nero. Si pensi agli scontri per la Crimea in Ucraina. Lì, per esempio, il possesso russo della Mistral potrebbe contare a favore di Mosca. Tant’è vero che, non per fare dell’ironia, basta leggere le parole di Admiral Vladimir, il capo della marina russa, per rendersi conto: «Con una barca così la guerra di Georgia del 2008 sarebbe stata una battaglia vinta in 40 minuti invece che in 26 ore». Secondo il rapporto 2013 dello Stockholm international peace reasearch institute (Sipri), con 90 miliardi di dollari perla spesa militare, la Federazione Russa sale al terzo posto nella classifica mondiale. Un mercato appetibile, che fa gola non solo ai francesi, ma ai tedeschi, ai britannici...
NON SOLO FRANCIA. Veniamo a noi. Nell’agosto 2013 Russia e Italia produrranno assieme gli aerei anfibi Beriev Be-103 e Beriev Be-112. La notizia venne diffusa dall’agenzia Interfax citando fonti di Dellax, la compagnia pubblica russa che si occupa di import/export di attrezzature e tecnologie militari e duali Rosoboronexport. Un portavoce della compagnia russa ha annunciato la firma di cinque contratti per la produzione di velivoli con i partner italiani nell’ambito del salone internazionale dell’aerospaziale Maks 2013 svoltosi all’aeroporto moscovita di Zhukovsky. «Uno degli accordi apre la strada alla costituzione di una jointventure per l’aggiornamento dell’aereo anfibio Be-103, che è usato dalle forze speciali» ha spiegato il portavoce. La joint venture includerà Rosoboronexport e le italiane Selex (Finmeccanica) e Oma Sud, una società di Capua. Un altro contratto riguarda invece un accordo quadro per «la produzione congiunta dell’aereo anfibioleggeroBe-112,cheèusato nel pattugliamento marittimo, umanitario e in altre missioni».
Di questa joint venture faranno parte la compagnia russa e la Oma Sud. Altri due accordi sono parte dei progetti per i Centri integrati diagnostici. «Hanno lo scopo di garantire operazioni corrette sugli aereiBe-200eAn-140-100 equipaggiati con sistemi radioelettronici prodotti da Selex ES (Finmeccanica) che saranno esportati in Paesi terzi”, ha spiegato il portavoce. «Un terzo accordo firmato dalle parti riguarda l’esportazione di sistemi a terra per l’elaborazione dati di volo Topaz- M».
Basta e avanza per far nostro l’appello lanciato da Giorgio Beretta, analista di Unimondo, alla neo ministra della Difesa Roberta Pinotti: «Come saprà ad agosto è previsto nei pressi di Mosca un evento alquanto singolare: si tratta di una sorta di olimpiadi dei carri armati, nota come “TankBiathlon” alla quale sarebbero stati invitati per la prima volta anche paesi della Nato quali Stati Uniti, Germania e Italia. Non so quale sia stata la risposta all’invito da parte del suo predecessore. Macredo che non sia certo auspicabile in questo momento indugiare in giochi tra carri armati. Quello che sta avvenendo in Ucraina e i carri armati russi in Crimea non lasciano presagire niente di buono... »