Fabio Martini, La Stampa 8/4/2014, 8 aprile 2014
IL PREMIER LAVORA ALLE COPERTURE PER IL SUPER-MERCOLEDÌ
L’ha creata lui l’attesa per il «super-mercoledì» e poiché quel giorno si giocherà una parte della sua credibilità, Matteo Renzi ha deciso di ritagliarsi una full immersion di cinque giorni, che intende dedicare alla confezione delle misure che vedranno la luce il fatidico 12 marzo.
Per quasi tutta la giornata di ieri il presidente del Consiglio ha sospeso la consueta striscia di incontri, ha dedicato pochi minuti all’inseparabile Twitter, per concentrarsi - assieme ai suoi più stretti collaboratori, a cominciare da Graziano Delrio - alla materia grigia ma decisiva delle coperture e delle risorse per alimentare le misure in arrivo. Con un aspetto strategico ancora da decidere: il corposo taglio del cuneo fiscale dovrà premiare, in prima battuta, i lavoratori o gli imprenditori? Irpef o Irap? Una cosa è certa: a Matteo Renzi è piaciuta l’importante intervista rilasciata giovedì dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al “Sole 24 Ore” e nella quale, tra l’altro, si indicava una scelta strategica e dirimente: «Concentrare tutto l’intervento in una direzione, tutto sulle imprese o tutto sui lavoratori».
Un’ impostazione, da quel che trapela da palazzo Chigi, che Renzi condivide. E questo è un dato molto significativo e non solo perché tra il premier e il ministro dell’Economia, dopo una iniziale reciproca diffidenza, si sta provando a stabilire un rapporto di collaborazione senza riserve mentali. Resta da stabilire l’opzione fondamentale, se privilegiare lavoratori o imprenditori, anche se nella sua intervista a “La Stampa” il vice-ministro Enrico Morando, in sintonia con Padoan, significativamente suggeriva, sia pure a titolo personale, l’opzione-imprese.
Dunque, per qualche giorno lavoro “grigio”, lavoro preparatorio. Naturalmente - a differenza di Prodi o di Letta e come Berlusconi - Renzi ritiene che lo spin, l’effetto-che-fa, debbano accompagnare tutte le scelte politiche e proprio per questo motivo il presidente del Consiglio domani sera si concederà una tregua dal lavoro dietro le quinte, tornerà in video, a “Che tempo che fa”, intervistato da Fabio Fazio e probabilmente dirà qualcosa di meno aleatorio sulle misure in gestazione. E naturalmente in questi giorni continuerà a “cinguettare” via Twitter, come ha fatto anche ieri mattina, alle 7, quando si è presentato in rete dando il buongiorno ai suoi 942.000 followers con una delle sue frasi slogan: «L’Italia si può cambiare» e informando di essere «al lavoro a Palazzo Chigi sul dossier che presenteremo il 12 marzo». Agli scettici che gli chiedono come mai non avesse postato questa volta una sua foto alla scrivania, ha risposto con uno spiazzante: «Vuoi un selfie?», cioè un autoscatto. Un impegno che non ha trovato seguito, mentre non è mancato uno dei suoi elogi ”piacioni”. Ad una signora che sta preparando i figli per andare a scuola risponde: «Le mamme sono brave il doppio, si sa! Buona giornata». La breve apparizione di Renzi culmina in una risposta a chi gli chiedeva se il presidente del Consiglio si fosse iscritto alla Cgil e lui di rimando: «Un rischio che non corro! Ne´ io, né la Cgil». Più tardi la leader della Cgil Susanna Camusso dedicherà a Renzi diverse battute polemiche, uno scambio che introduce una questione ancora inesplorata: le misure in materia di debiti alla Pa, cuneo fiscale e mercato del lavoro che - nelle linee generali - saranno presentate mercoledì saranno poi sottoposte, per un parere non vincolante, alle parti sociali? Su questo non sono state ancora prese decisioni definitive.