Enrico Franceschini, www.repubblica.it 8/3/2014, 8 marzo 2014
MILANO
La maggior parte dei paesi del mondo da sempre guarda i Bitcoin con sospetto, vedendoli come una potenziale minaccia per la difficoltà di tenerli sotto controllo e la possibilità di usarli per riciclare denaro. Ma una nazione ha deciso di assumere un approccio completamente diverso sulla questione, adottando una cripto valuta come moneta legale. Lakota Nation, una riserva indiana semiautonoma nel South Dakota, ha chiamato il suo Bitcoin, "Mazacoin". Lanciato ufficialmente a febbraio il suo capitale di mercato è di 3,3 milioni di dollari, cosa che lo rende la 20esima moneta alternativa al mondo (ci sono circa 200 diverse "alt-coin", anche se la maggior parte di esse sono poco conosaciute e scambiate).
Come racconta il Wall Street Journal, la decisione rappresenta un passaggio molto importante per la storia delle valute digitali, perché nella maggior parte dei casi sono usate da una ristretta comunità di hacker e appassionati di tecnologia. Per la comunità lakota - che conta tra i suoi antenati leader leggendari come Cavallo Pazzo e Nuvola Rossa - l’adozione della valuta potrebbe portare a un sogno che rincorrono da sempre: l’indipendenza completa dagli Stati Uniti.
"Quando
sono venuto a conoscenza dei Bitcoin ho capito che questa sarebbe stata la moneta del nostro popolo", ha detto Payu Harris, il membro della comunità lakota che ha sviluppato la valuta, intervistato dal Wsj. Anche la scelta del nome non è casuale: il termine deriva da mazaska, la parola che in lingua lakota significa moneta. Oltre a questo per la prima volta la moneta digitale sarò valuta legale di una riserva indiana, dove la tecnologia è usata pochissimo: se diventasse uno stato indipendente sarebbe il più povero degli Stati Uniti con un reddito pro capite annuo di 6.000 dollari e un tasso di disoccupazione del 75%.
(08 marzo 2014)