Gian Guido Vecchi, Corriere della Sera 9/3/2014, 9 marzo 2014
«Santità, l’Angelus!». Bisognava vederlo, il monsignore che sbirciava atterrito l’orologio mentre Francesco si attardava sereno a salutare i fedeli fuori da Porta Sant’Anna, il 17 marzo, nella prima domenica del suo pontificato
«Santità, l’Angelus!». Bisognava vederlo, il monsignore che sbirciava atterrito l’orologio mentre Francesco si attardava sereno a salutare i fedeli fuori da Porta Sant’Anna, il 17 marzo, nella prima domenica del suo pontificato. Esordio più che mai simbolico: il Papa, dopo aver detto messa nella chiesetta ai margini del Vaticano, anziché andare verso il Palazzo Apostolico prende la direzione opposta, esce dal confine del piccolo Stato e si fa abbracciare, bacia e accarezza e stringe le mani di ciascuno. Il modello di ogni comunicatore, per Bergoglio, è il Buon Samaritano, «chi comunica si fa prossimo». La prefettura della Casa pontificia, nel bilancio di fine anno, ha contato 1.548.500 biglietti solo nelle trenta udienze generali di Francesco. E sono stime per difetto, limitate ai fedeli registrati. È capitato che in un giorno arrivassero a centomila. I numeri sono un dettaglio, ma anch’essi mostrano l’effetto della «rivoluzione della tenerezza» richiamata dal pontefice a luglio durante la Giornata mondiale della gioventù in Brasile, fino allo spettacolo dei tre milioni di ragazzi lungo la spiaggia di Copacabana. Alla Chiesa «senza vicinanza, senza tenerezza, senza carezza», Francesco oppone la «Chiesa samaritana» chiamata a «curare i feriti» e annunciare il kerygma , l’essenziale del Vangelo, capace di «uscire nella notte» e mettersi «in cammino» verso le periferie, come Gesù che accosta e accompagna i discepoli di Emmaus. Il cardinale Óscar Maradiaga ricordava che nel 2007 si videro con Bergoglio alla riunione dell’episcopato latinoamericano e un vescovo portò dei disegni di bimbi cileni di seconda elementare: «Quando raffiguravano una chiesa, facevano la croce o il campanile ma le porte erano sempre chiuse e il prete non c’era, o se c’era stava dietro».