Massimo Gaggi, Sette 7/3/2014, 7 marzo 2014
CHI FERMERÀ I DRONI
[WASHINGTON]
Martin Scorsese ha usato un minivelivolo senza pilota, ma con telecamere, per girare una scena del suo Wolf of Wall Street. I campioni di baseball della Capitale, i Washington Nationals, utilizzano droni per riprendere dall’alto i loro allenamenti: immagini trasmesse ai fans via Internet. Parliamo ancora di droni civili perché stanno invadendo i cieli americani alla faccia di tutti i divieti della Faa, l’agenzia federale per il volo, che vorrebbe regolare la materia, mentre i droni – soprattutto quelli piccoli, simili ad aeromodelli radiocomandati – si vendono ormai dappertutto per poche centinaia di dollari. E hanno già molti impieghi commerciali: li usano le agenzie immobiliari per mostrare una proprietà dall’alto e gli agricoltori per monitorare campi e piantagioni. Ma sono proprio gli usi commerciali quelli che la Federal Aviation Administration può proibire: per il resto, infatti, l’ente federale ha le mani parzialmente legate dalle regole che autorizzano l’uso di aeromodelli a fini ricreativi. Nata per regolare un settore basato su aerei costosi che decollano da piste molto lunghe e sono guidati da piloti che vanno addestrati in modo professionale, la Faa sembra oggi impotente davanti a una tecnologia che consente di far volare oggetti quasi a costo zero, senza pilota e senza bisogno di alcuna pista.Per ora l’ente autorizza i droni delle polizie, di altri enti pubblici e delle università ma solo a fini di ricerca, mentre vieta l’uso commerciale di tutti gli altri velivoli, compresi gli “optocopter” che Jeff Bezos vorrebbe usarle per le consegne di Amazon. Ma intanto questi minivelivoli si diffondono ovunque: li usano i fotografi per riprendere i matrimoni dall’alto e i condomini di un “compound” di villette suburbane per spiare il giardino del vicino. Scavalcata dalla tecnologia e costretta a inseguire, la Faa si accinge a creare un sistema su due livelli che potrebbe diventare lo standard anche per altri Paesi: uno, con pochi divieti e controlli, per i droni che pesano meno di 25 chili, volano a una quota non superiore ai 150 metri dal suolo, rimanendo sotto il controllo visivo dell’operatore; l’altro, fortemente regolato, per i droni più pesanti (come i “Predator” del Pentagono) che hanno bisogno di una pista di decollo e di un vero sistema di pilotaggio a distanza.