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 2014  aprile 07 Lunedì calendario

A HONG KONG I POVERI VICONO NELLE GABBIE


HONG KONG. Vivere in gabbia come degli animali. A Hong Kong ci sono persone che abitano in piccoli recinti di ferro, come bestie. Le gabbie misurano, in genere, 180 centimetri di lunghezza e 90 di larghezza e sono disposte su tre livelli. Ma tutti vogliono quella inferiore, più vicina al pavimento, perché di solito è la migliore, leggermente più ampia. Si può stare sdraiati e distendere i piedi, a meno che non si voglia inserire qualche ripiano ai lati della gabbia per disporre le proprie cose. In questo caso si è costretti a dormire rannicchiati. Un lucchetto consente di proteggere l’inviolabilità dell’angusto spazio personale. Prendere in affitto questa specie di loculo in griglia di ferro con qualche tavola di compensato costa 1.500 dollari di Hong Kong all’anno, circa 140 euro. A volte si può trovare un posticino offerto a soli 1.000 dollari, una novantina di euro. Sono prezzi molto bassi per una città come Hong Kong, agglomerato urbano ad alta densità abitativa. In un’area di poco più di 1.000 chilometri quadrati vivono oltre 7 milioni di persone. Gli affitti sono piuttosto cari. Un appartamentino di una camera costa in media 1.500 euro al mese. Perciò i lavoratori con un basso salario, gli anziani o le persone con gravi problemi possono permettersi di vivere solo in questa specie di gabbie per animali, raccolte in stanze contenenti qualche decina di individui. Le gabbie di ferro con i pezzi di legno sono scomode e poste in ambienti spesso bui, sporchi, umidi e desolati. I servizi igienici sono rudimentali, essenziali. Di solito manca la cucina e si consumano solo cibi take-away. Le stanze sono situate in appartamenti all’interno di grandi condomini multipiano della città, di solito fatiscenti, con muri scrostati e imbrattati.
A Hong Kong le case con le gabbie fecero la loro comparsa già negli anni Cinquanta e Sessanta, nel periodo del baby boom. Poi aumentarono con il massiccio arrivo di immigrati nell’ex-colonia britannica. Nel 2007 un’indagine ufficiale rivelò che 53.000 persone vivevano in tali case. Il governo della città oggi ritiene che circa 177.000 persone occupino alloggi inadeguati, ma poiché molte case con le gabbie sono illegali è difficile stabilire il numero esatto. Anche se per aprire un’attività di questo tipo serve la licenza, una buona parte delle abitazioni non ha i permessi necessari. Trovare una soluzione meno disagiata non è semplice perché il problema abitativo è scottante: 220.000 abitanti di Hong Kong sono in lista di attesa per una casa governativa e il tempo medio per ottenere un alloggio è di tre anni. Ma l’attesa è quasi impossibile per chi è single. Recentemente alcune case illegali sono state identificate e chiuse, ma solo il 5 per cento degli inquilini ha trovato una sistemazione grazie al governo. Molti pensano che sia meglio vivere in una gabbia di ferro, in una stanza affollata e squallida di un vecchio palazzo, piuttosto che essere un senzatetto. A Hong Kong infatti molti dormono negli androni degli palazzi, nei sottopassi o sovrappassi, o semplicemente sotto le stelle. di Paola Benvenuto