Stefano Carrer, Il Sole 24 Ore 7/4/2014, 7 aprile 2014
BITCOIN, IL GIAPPONE ANNUNCIA REGOLE E TASSE
TOKYO. Dal nostro corrispondente
Bancarotta in Giappone, tragedia a Singapore: il mondo di Bitcoin continua a essere scosso da un susseguirsi di eventi che, a vario titolo, pongono un punto interrogativo sulla credibilità della moneta virtuale e inducono le autorità di vari Paesi a cominciare a interessarsene in vista di un tentativo di regolamentazione.
È atteso per oggi il primo annuncio ufficiale a Tokyo sul piano per regolare e tassare le transazioni su una moneta che finora è riuscita sfuggire alle regole. Il comitato sulla strategia nell’information technology del partito liberaldemocratico del premier Shinzo Abe ha tenuto ieri una riunione preparatoria e il suo presidente, Takuya Hirai, ha anticipato che l’idea è quella di «tassare gli asset e allo stesso tempo proteggere gli utenti».
«Una qualche forma di regolamentazione è necessaria», ha aggiunto Hirai, anche se non è chiaro se si tratterà di una estensione di norme esistenti o di una regolamentazione per tutti gli asset online del genere. Bitcoin non sarà comunque definita giuridicamente come “currency” o prodotto finanziario, anche perché questo implicherebbe una sorta di riconoscimento legale a una iniziativa “spontanea” su un terreno molto delicato di cui la potestà statale è storicamente gelosissima.
Probabilmente sarà considerata alla stregua di asset come un metallo raro o un’opera d’arte, con l’aggiunta di una proibizione a banche e società di brokeraggio di intermediarla. Va da sé che una stringente regolamentazione, sia pure di difficile attuazione su uno strumento che varca senza problemi le frontiere e facilita l’anonimato, renderà meno attraente la criptovaluta che ha prosperato proprio in assenza di crismi legali. Dopo il caso Mt.Gox, un fallimento da quasi mezzo miliardo di dollari attribuito ad accessi illegali alla piattaforma, anche una banca canadese specializzata, Flexcoin, ha annunciato di aver chiuso i battenti in seguito al furto di Bitcoin effettuato da hackers.
Intanto giunge da Singapore la notizia che Autumn Radtke - un’americana 28enne chief executive di una borsa (First Meta) che tratta monete virtuali nella città-stato - è stata trovata morta nella sua abitazione. La notizia si è appresa ieri, ma il decesso risalirebbe al 26 febbraio. La polizia di Singapore indaga su quello che, apparentemente, dovrebbe trattarsi di un suicidio. Prima di arrivare a Singapore del 2012, la giovane statunitense si era distinta nel business development di alcune start-up californiane.
Nata come piattaforma per il trading online valutario nel mondo virtuale di Second Life, First Meta è passata a gestire un “exchange” di monete e asset informatici e l’anno scorso aveva iniziato a consentire agli utenti di vendere bitcoin in cambio di dollari. Alcune persone coinvolte a vario titolo nel mondo di Bitcoin hanno comunque sottolineato che questa morte dovrebbe risalire a problemi personali che non hanno a che vedere con la valuta online finita sotto i riflettori delle cronache con il crack a fine febbraio della borsa giapponese specializzata Mt.Gox.