Sil.Bar., Il Messaggero 7/4/2014, 7 aprile 2014
CARCERI, STRASBURGO BACCHETTA L’ITALIA
ROMA È l’ennesimo “warning” che arriva da Strasburgo in vista del 27 maggio, data entro la quale l’Italia dovrà dimostrare di aver risolto l’emergenza carceri, pena il risarcimento (per decine di milioni di euro) di circa 3mila cause pendenti dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Le misure fino ad ora adottate dal nostro Paese - è stato l’avvertimento del comitato dei ministri del Consiglio d’Europa - non sono sufficienti. Il neo ministro della Giustizia, Andrea Orlando, lo sa bene: il dossier carceri è in cima alla lista delle sue priorità, assieme alla giustizia civile e alle misure contro la criminalità economica. Lo ha ribadito ieri anche ai vertici dell’Associazione nazionale magistrati. L’ultimo decreto svuota-carceri della Cancellieri non basta: va accompagnato da «un’azione amministrativa» e da «interventi di carattere strutturale». Quel provvedimento risultati positivi ne sta producendo. I detenuti presenti ieri nelle carceri italiane erano 60.828, contro i 64.000 di inizio dicembre (ma la capienza è di 47.857 posti). Strasburgo forse lo ignora perché basa le sue preoccupazioni su dati vecchi: presto il ministero fornirà le rilevazioni aggiornate. La strategia di Orlando è in linea con quella del documento sulle carceri approvato martedì alla Camera nel corso del dibattito sul messaggio del Capo dello Stato: puntare su soluzioni strutturali più che provvedimenti di clemenza. Anche perché - ha ricordato la presidente della Commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti (Pd) «entro il mese» si possono approvare in via definitiva due provvedimenti, la riforma della custodia cautelare e l’introduzione di messa alla prova e detenzione domiciliare, che faranno ulteriormente calare il numero dei detenuti. Nel frattempo Orlando punterà, tra l’altro, ad accelerare il piano carceri per arrivare in maggio a una capienza di 50mila posti, e a rafforzare gli accordi perché gli stranieri scontino la pena nei paesi d’origine.