Raimondo Bultrini, La Repubblica 7/4/2014, 7 aprile 2014
VENERDÌ UNA FATWA AI BRACCONIERI
Ayatollah e gruppi clericali hanno emesso negli anni centinaia di fatwa contro scrittori, star e registi considerati irrispettosi dell’Islam. Ma per la prima volta nella storia un consiglio degli Ulema dell’Indonesia, i “guardiani della fede” del Paese musulmano più popoloso del mondo, ha definito immorale e peccaminosa (haram) la caccia di frode e il commercio delle specie in via di estinzione, comprese «tutte le attività» — leggi: disboscamenti — dannose per il loro ambiente naturale. L’annuncio è stato accolto con sorpresa e soddisfazione dal Wwf, secondo il quale «la fatwa accresce la consapevolezza morale e offre sostegno spirituale al nostro lavoro per proteggere la fauna in pericolo nelle foreste del Paese come tigri, rinoceronti, oranghi e elefanti». Ma c’è anche chi sostiene che l’inedita sentenza potrebbe segnare l’inizio di un dialogo più ampio tra Islam e Occidente sulla salute del pianeta e la tolleranza. «Chi toglie una vita — scrivono gli Ulema — uccide una generazione. Non solo gli esseri umani, ma anche altre creature viventi di Dio, soprattutto se muoiono invano».