Raffaella Silipo, La Stampa 7/2014, 7 marzo 2014
IL “DOTTORINO” TORINESE DAI GUSTI FUSION
Il suo motto è «there’s no sincerer love then love of food» e non per nulla di mestiere il medico nutrizionista, amalgamando come in una ricetta ben riuscita il desiderio della famiglia che lo sognava Dottore e il suo amore per la gastronomia. Federico Ferrero, 39 anni, da Torino, ha vinto Masterchef a colpi di coniglio crudo («non l’avevo mai mangiato» ha ammesso Cracco e non è cosa da poco stupire lui) e insalata di primule e speck. Piccolo di statura, magro, occhialoni, «il dottorino» è un tipo «strano» secondo Barbieri, cerebrale, ironico e colto, con tanto di francese fluente sfoggiato nella prova in esterna a Marrakesh. I tre implacabili giudici ne apprezzano l’inventiva raffinata e il gusto fusion, ma gli rimproverano la mancanza di passione. E lui, forse per calcolo, forse per reale evoluzione, ultimamente si è lasciato un po’ andare, confessando: «Qui, per la prima volta nella vita non ho accontentato gli altri ma ho fatto qualcosa che amo e ho scelto io: il cibo per me è un modo per stare insieme, raccontare una storia, viaggiare col sapore e per capire qualcosa in più degli altri e di me stesso»
Il leit motiv della sua gara a Masterchef è stato l’amore-odio con un’altra finalista, la fiorentina Enrica, con cui c’è stata immediata simpatia ma altrettanto immediata competizione. Lui ha tentato di eliminarla mettendola in coppia con Rachida in un Invention Test, lei ha risposto la volta dopo dandogli il minor tempo possibile per cucinare un filetto in crosta, il che gli ha fatto rischiare l’eliminazione. Chissà se alla fine nella Mistery Box troveranno ben nascosta la pace, certo lui auspica di incontrare un giorno «donne di cui non dover sempre avere paura» e con Enrica sarebbe come affrontare tutti i giorni un Pressure Test.