Marco Lodoli, la Repubblica 6/3/2014, 6 marzo 2014
PER CHI SUONA LA CAMPANELLA
La scuola è in lenta ma costante trasformazione, cambiano i metodi di insegnamento, i contenuti, i rapporti tra gli insegnanti e gli studenti, gli obiettivi, però la campanella che segna l’inizio e la fine delle lezioni credevamo fosse immortale, che mai il suo suono perentorio potesse essere messo in discussione. E invece a quanto pare in Inghilterra alcune scuole hanno deciso di sostituire la campanella con canzoni dei Beatles o degli Abba: quel trillo è troppo stridulo e perentorio, infastidisce l’udito e crea una leggera ansia. Lo studente sobbalza, si agita, forse si indispone. Magari sta sonnecchiando nel suo banco, soavemente distratto, perso in un altrove fantastico e d’improvviso la campanella lo riporta brutalmente nel ritmo serrato della scuola, gli ricorda che è finita la pennichella e inizia l’ora di matematica. Con i Beatles sarà tutto più morbido, più orecchiabile. Resta ancora da capire quali canzoni saranno scelte dal collegio docenti: la malinconica e dolce Yesterday o la martellante Helter Skelter? Gli studenti potranno dire la loro? Ci sarà in classe un jukebox come tanti anni fa già immaginava Nanni Moretti? E noi canteremo tutti in coro al cambio d’ora alè oò?